Ostia, per la piccola Maria unica possibilità il trapianto di cuore: la storia

Ostia, dalla Fondazione Roma Litorale la storia di Maria: a 4 anni è passata dalla diagnosi di una grave patologia cardiaca ad una vita di gioco e sport 

Maria con una terapista della Fondazione Roma Litorale

Un cuore arrivato da un piccolo angelo volato in cielo, ha salvato la vita di Maria una bimba neonata che oggi a 4 anni, dopo pochi mesi di vita ha subito un trapianto che l’ha fatta rinascere una seconda volta e insieme alla Fondazione Roma Litorale, sta affrontando la sua vita di bimba potendo giocare e saltare come tutte le bimbe della sua età.

Ostia, dalla Fondazione Roma Litorale la storia di Maria: a 4 anni è passata dalla diagnosi di una grave patologia cardiaca ad una vita di gioco e sport

E’ una storia di amore, speranza e tenacia quella di Maria e i suoi genitori, che dopo la nascita della piccola il 9 gennaio del 2019, si sono resi conto della sua delicatezza, quella di un cuore che non andava, a causa di una cardiomiopatia ipertrofica, quasi una una mannaia capace di scendere in qualsiasi momento a stroncarle la vita.

Un dramma che ha dato ai suoi genitori ancora più forza per reagire ad un destino ingiusto, in quei giorni da incubo, prime e dopo il trasporto d’urgenza in ospedale ed il responso, che non aveva dato alcuna chance di cura alla bambina: “L’unico rimedio era un trapianto di cuore” – come ricordano mamma Chiara e papà Andrea.

Prima di quel momento, per mesi la piccina era stata affidata al monitoraggio continuo della terapia intensiva, con il defibrillatore vicino e tanta speranza, quella di un piccolo cuore per lei, che arrivò poco dopo la Pasqua di quell’anno per il decesso di un angelo come lei.

Un intervento delicatissimo a cui doveva seguire la giusta terapia perché tutto andasse nel verso giusto. Ed ecco l’altra data da ricordare in quei primi mesi di vita della piccola, quando venne presa in cura dalla Fondazione Roma Litorale a nove mesi: “Eravamo ancora storditi e invece lì abbiamo ricevuto un grande sostegno, anche a livello psicologico, e ci siamo sentiti in famiglia, tanto che oggi Maria chiama le terapiste zie”.

Lei ora è la personificazione della vitalità con i suoi occhioni vispi e il sorriso di una bimba che per quattro volte a settimana va a fare la sua terapia, come qualcosa di normale, quasi un gioco per raggiungere un traguardo importante, spiegano i suoi genitori: “Dopo il trapianto non sapevamo se avrebbe mai camminato, parlato. Siamo arrivati che non si muoveva quasi. Oggi a 4 anni e mezzo è esplosa, non ci aspettavamo tutti questi progressi, siamo increduli. Va anche a cavallo grazie a un percorso in equipe con la Fondazione Roma Litorale che ha puntato sugli IAA (interventi assistiti con gli animali). È stato fatto un lavoro eccezionale. Non finiremo mai di ringraziare tutte le persone che lavorano lì. Siamo stati fortunatissimi”.

E’ il direttore sanitario della Fondazione Roma Litorale di Ostia, Francesco Cesarino  a raccontare quale era la situazione da affrontare per un recupero così delicato: “Non è stato semplice e a complicare le cose ci si è messo il Covid che non ha comunque buttato giù l’equipe medica, con la neuropsichiatra infantile Bettoschi, che insieme alla famiglia ha creato un percorso di sviluppo neuropsicomotorio e linguistico attraverso una collaborazione continua”.

E i risultati oggi sono che Maria a 4 anni, va in bicicletta, in piscina e a cavallo come se non di più, di tante bambine della sua età.