Ostia, l’ex gestore degli Scavi condannato a risarcire il ministero: “Cresta sui biglietti”

Il contenzioso sui biglietti per le mostre potrebbe non essere chiuso. La Gelmar è convinta di aver rispettato i conteggi sulla ripartizione 

Una veduta di Ostia Antica
Parco archeologico di Ostia antica

“Gli utili dei biglietti non ben conteggiati”: la società che fino a qualche anno fa ha gestito i servizi di biglietteria, caffetteria e l’organizzazione di mostre nel Parco Archeologico di Ostia Antica dovrà risarcire di 124mila euro il Ministero dei beni culturali. Lo ha stabilito con sentenza la Corte dei Conti. Il contenzioso tra il Parco e la Gelmar srl sul sospetto di un conteggio sulla ripartizione degli utili sui biglietti ritenuta non corretta si chiude, per ora, così.

Il contenzioso sui biglietti per le mostre potrebbe non essere chiuso. La Gelmar è convinta di aver rispettato i conteggi sulla ripartizione

I conti sugli incassi del parco archeologico di Ostia Antica dal 2018 al 2021 sarebbero stati in parte irregolari secondo i giudici contabili la Corte.

Non sarebbero state rispettate le condizioni contrattuali sulle ripartizioni dei ricavi derivanti dalle mostre: la Gelmar avrebbe dovuto riconoscere l’80% degli introiti al parco. Il contenzioso è finito in un primo momento al Tar, perché erano state riscontrate irregolarità sui conti del 2018, depositati a febbraio 2020.

La Gelmar – che ha sempre sostenuto di aver rispettato tutte le clausole contrattuali – non avrebbe versato al parco archeologico 124.367 euro, che facevano parte degli utili dovuti per gli ingressi e le esposizioni organizzate tra la primavera e l’autunno 2018, anno in cui la società risulta aver incassato 223.500 euro.

Dopo i ricorsi al Tar il caso è poi passato alla Corte dei Conti. E potrebbe procedere con un ricorso della società davanti al Consiglio di Stato.

I biglietti

La Corte dei Conti ha preso in considerazione gli introiti della biglietteria del parco archeologico dal 1 gennaio 2012 all’11 novembre 2021. All’epoca dei fatti il biglietto di ingresso era di 10 euro, che diveniva 12 in caso di mostre: l’80% doveva andare all’amministrazione del parco e il resto al concessionario.

Ma proprio dal 2018 la Gelmar non avrebbe versato la maggior parte degli introiti dovuti e questo avrebbe condizionato la regolarità dei conti fino al 2021, a parere del ministero e ora dei giudici contabili.

In realtà fino al 2021 il biglietto di ingresso per l’accesso all’area archeologica di Ostia antica era infatti unico, sia per l’ingresso all’area archeologica sia per le esposizioni. E va anche specificato che non ci sono state molte mostre dal 2018 in poi anche a causa del Covid.

Fatto sta che la Gelmar ha poi perso l’appalto dei servizi di organizzazione mostre, per la biglietteria e il ristorante. E i 12 dipendenti hanno perso il lavoro. La gestione ora è passata a Coopculture.