Nuovi guai giudiziari per l’avvocato romano arrestato a gennaio dentro Regina Coeli mentre consegnava droga a un detenuto. Relegato da tempo ai domiciliari, qualche giorno fa è stato sorpreso in macchina con un amico: erano diretti al mare. In realtà l’avvocato non avrebbe potuto allontanarsi dalla sua roulotte parcheggiata a Cerveteri luogo designato per scontare i domiciliari.
L’avvocato invece di restare ai domiciliari sorpreso mentre va al mare: il pm chiede il carcere
Il 30 gennaio scorso, infatti, era stato arrestato in flagranza all’interno del carcere Regina Coeli dopo aver consegnato a un suo assistito durante un colloquio difensivo, 10 grammi di cocaina e 40 grammi di sostanza da taglio.
Per due giorni, il 21 e 22 luglio, i carabinieri non lo avevano trovato nella sua roulotte. Poi i carabinieri della stazione di Cerveteri lo hanno rintracciato sull’auto dell’amico con uno zaino contenente un paio di ciabatte e un telo da mare.
Per questo il pm Carlo Villani ha chiesto al giudice di sostituire i domiciliari con la custodia cautelare in carcere. La condotta del penalista “è sintomatica della mancata totale considerazione che ha dei provvedimenti disposti dall’autorità giudiziaria – riporta l’atto – ritenendosi libero di poter andare al mare”.
Dopo l’arresto di gennaio, in aula il legale aveva ammesso le contestazioni spiegando però di trovarsi in un momento difficile e particolare della sua vita.
L’avvocato è già a processo con l’accusa di tentata estorsione. Per la procura avrebbe aiutato una cliente a recapitare messaggi minatori a un uomo – un altro avvocato – che lei aveva deciso di ricattare.