Presi d’assalto dai bagnanti i resti della Villa di Nerone, ad Anzio. Questo tratto di spiaggia continua ad attirare turisti e pendolari del mare, scatenando però le polemiche da parte dei residenti.
Una situazione che si verifica, purtroppo, troppo spesso e in barba a qualsiasi rispetto verso un sito archeologico importante come questo.
Sale la protesta dei cittadini contro chi si posiziona sulle rovine
Durante il week end sono ricomparsi ombrelloni e asciugamani. Addirittura piccole piscine gonfiabili per bambini.
I bagnanti, infatti, stazionano regolarmente lungo questo tratto di arenile. Alcuni addirittura si accampano con delle tende, bivaccano o vengono sorpresi a dormire all’interno delle rovine, nei punti di maggiore ombra, per ripararsi dal sole nelle ore più calde.
Una situazione che ha suscitato lo sdegno di tanti residenti ed è scattata la denuncia di chi, invece, questo luogo lo ama e lo vuole tutelato.
Foto e commenti sono stati postati sui social. Si chiedono maggiori controlli per garantire la massima tutela di quest’area.
“Non bisogna permettere alle persone – afferma un cittadino – di passare da queste parti. Quest’area va chiusa perché è un sito che ha una rilevanza storica al pari di tanti altri di Roma”. Si legge su alcuni gruppi Facebook che, proprio in queste ore, hanno rilanciato l’allarme. “Arrivano in spiaggia con le buste piene però poi si vede che queste buste pesano per portarle via”.
Sono solo alcuni dei commenti che si possono leggere sui vari gruppi social che parlano della zona di Anzio e che denunciano anche il fatto che, a fine giornata, i bagnanti lasciano bottiglie e immondizia varia.
La Polizia Locale, in passato, aveva disposto la recinzione dell’area proprio per preservarla dalla presenza dei bagnanti e renderla inaccessibile. “Una volta c’erano le recinzioni – spiega un cittadino – ma le mareggiate le hanno divelte. Un semplice cartello non è sufficiente”.