Una distesa di cassonetti maleodoranti e infiammabili giace tra lungomare e pineta proprio quando c’è bisogno di parcheggi e decoro
E’ una distesa di cassonetti puzzolenti e, essendo di plastica, estremamente infiammabili. Alcuni sono ancora piedi di immondizia e occupano un vasto parcheggio del lungomare, proprio all’ingresso di Ostia dalla via Cristoforo Colombo. A uno sputo dalla pineta di Castelfusano e dalla linea ferroviaria Roma-Lido.
Rappresenta un vero schiaffo alle ambizioni turistiche di Ostia quel deposito di contenitori di rifiuti in disuso. Fanno parte del piano di sostituzione avviato da Ama pure tra mille interrogativi sulla utilità di cambiare colore ai cassonetti per la plastica e per la carta ancora utilizzabili.
Il cimitero dei cassonetti si trova alla fine della via Cristoforo Colombo: di fronte c’è la Fontana dello Zodiaco restaurata, in basso a sinistra, guardano il mare, un ammasso di plastica puzzolente e sporca. Da qualche settimana questa distesa grigia occupa un parcheggio delle dimensioni di un campo di calcio, sottraendo spazio prezioso per la sosta delle auto di quei bagnanti che, nonostante i mille problemi che affogano Ostia, si ostinano a venire su queste spiagge. Quei cassonetti producono un olezzo insopportabile ai nasi di quanti vivono a ridosso e, soprattutto, costituiscono un pericolo non indifferente per la pineta: in caso di incendio, specie sotto le raffiche di vento di questi giorni, potrebbero insidiare gravemente il polmone verde che si trova alle spalle.
I topi scorrazzano allegramente e indisturbati e tra i residenti ci si chiede se l’Ama, o la ditta incaricata, abbiano almeno assicurato un ritorno economico alle casse comunali in termini di pagamento della tassa d’occupazione di suolo pubblico.
Questa indecenza, fa il doppio con il centro di smistamento di rifiuti riconfermato anche per questa estate sul vicinissimo lungomare Amerigo Vespucci. Davanti allo stabilimento balneare dell’Esercito, infatti, una ditta appaltatrice dell’Ama trasborda dai piccoli mezzi ai grandi compattatori i rifiuti raccolti dalle utenze commerciali di Ostia. E’ un andirivieni di veicoli non solo altamente inquinante ma estremamente rumoroso per chi abita lì vicino, già costretto a sopportare gli odori nauseabondi prodotti dai rifiuti fermentati sotto il solleone estivo.
Insomma, sembra singolare che l’amministrazione locale per il trattamento dei rifiuti non abbia saputo individuare spazi più idonei e di minor valenza turistica del lungomare. Non bastasse il tritovagliatore messo in funzione a Ostia Antica, evidentemente il destino di questa parte di città è sempre più quello di “discarica” dei problemi di Roma. Nel silenzio più assoluto e accondiscendente del X Municipio.