Lite a colpi di cacciavite per una vecchia questione sentimentale, due fratelli di Ostia finiscono agli arresti domiciliari
Nessuno avrebbe mai potuto immaginare che una vecchia questione di donne potesse riaccendere la rivalità in amore tra due fratelli. E, invece, anche se la rabbia cumulata per un tradimento risaliva a più di dieci anni prima, è bastato un niente per far esplodere la miccia del rancore mai sopito tra i due, di 33 e 37 anni, e scatenare una rissa di strada finita a colpi di cacciavite. Reato che, in attesa di processo, li ha condotti entrambi agli arresti domiciliari su richiesta del pubblico ministero.
E’ accaduto giovedì 20 luglio scorso 2023 a Ostia Antica, al rientro da Roma. Si erano fermati a prendere una birra fresca in un chiosco vicino al mare. Tutto procedeva con assoluta normalità. Improvvisamente la storia sentimentale che anni prima li aveva divisi a causa del tradimento da parte di uno dei due il quale aveva avuto una storia clandestina con la ragazza dell’altro, è entrata a far parte di una nuova pesante discussione.
Dalle parole si è passati ai fatti. Sono volate parole grosse, fino a quando uno dei due, impossessatosi di un cacciavite ha inseguito l’altro per colpirlo. A quel punto è stato il terzo dei tre fratelli che aveva assistito alla scena a mettersi in mezzo per separarli. Tentativo che non è andato a buon fine. Quello armato di cacciavite è riuscito ad avventarsi contro l’altro, mentre quello che ha tentato di separarli ha avuto la peggio perché, nella colluttazione, ha riportato diverse ferite, fortunatamente non gravi. Alla fine l’aggressore ha perduto la sua “arma” ed è rovinato a terra sbattendo la faccia proprio mentre sul posto arrivava una pattuglia dei carabinieri.
Per i tre è scattata la denuncia e il relativo processo per direttissima in cui sono stati rievocati i vecchi trascorsi sentimentali. Secondo la versione fornita al giudice a subire l’aggressione sarebbe, addirittura, stato quello che aveva avuto una relazione clandestina con la fidanzata d’epoca dell’altro. La lite è scoppiata praticamente senza preavviso e il confronto tra i due ha assunto subito toni molto duri. Quello con il cacciavite in mano si è avventato contro l’altro rimediando un pugno, per poi essere invitato a desistere sotta la minaccia di una bottiglia rotta dall’aggredito per difendersi ma, a suo dire, senza averla utilizzata per colpirlo. Quindi l’intervento inutile del terzo pacificatore, l’unico a essere stato creduto dal magistrato e assolto per non aver commesso il fatto oltre che per essere incensurato, mentre per gli altri due è stata disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari. Si spera in due case diverse.
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