Una vasta area che ragguppa alcuni quartieri molto popolosi, dalla prossima settimana resterà senza sportello anagrafico. Residenti in strada a protestare in massa
Roma: Fabrizio Montanini, Presidente del Comitato Beltramelli-Meda-Portonaccio e Capogruppo Lega IV Municipio comunica in una nota la difficile situazione che si trovano ad affrontare i residenti del quartiere ad est della città eterna, dopo che, al termine di questa giornata, venerdì 21 luglio, chiuderà definitivamente lo sportello anagrafico presente al mercato di San Romano.
Pertanto dalla settimana entrante, un importante servizio alla cittadinanza verrà dunque meno per tutti i residenti, con tante persone che nella giornata odierna si sono mosse manifestando per le strade del quartiere, esponendo striscioni e facendo sentire il più possibile il proprio malcontento.
Montanini commenta l’accaduto con queste parole: “Oggi, venerdì 21 luglio, è una giornata triste per la popolazione di Portonaccio, Casal Bertone, Pietralata e Casal Bruciato. Oggi è l’ultimo giorno di apertura dello sportello anagrafico al mercato di San Romano, sull’omonima via.
Il presidente del comitato di quartiere che raggruppa tre aree densamente popolate della Capitale sottolinea la difficoltà nel dover fare a meno di un servizio essenziale per gli utenti, per il quale si è personalmente battuto, cercando invano di manterlo attivo: “Da quando ho saputo la triste notizia, ce l’ho messa tutta per fargli capire l’assurdità di mettere fine a un servizio così importante, tramite la manifestazione sul posto, gli articoli di giornale e le note in Municipio e Campidoglio, ma purtroppo non è servito a nulla. Anche oggi, fino all’ultimo, mi sono opposto a questa scellerata chiusura, affiggendo degli striscioni di protesta in tutta la zona del Mercato. Insieme a me tanti residenti e commercianti infuriati. Ora, la battaglia continuerà nella sede municipale, ma la mia mozione per evitare la chiusura dell’anagrafe al mercato di San Romano verrà votata in Municipio solamente a sportello ormai chiuso”.
“Per un’azione così impopolare, la maggioranza che governa ha preferito giustamente evitare, adesso, l’incontro con i cittadini in un consiglio pubblico, allungando il più possibile il brodo. Si è appellata alle normative vigenti sulle tempistiche della presentazione degli atti non riconoscendone il carattere urgente” spiega Fabrizio Montanini.
Il supporto e la vicinanza ai commercianti di zona, tra le categorie più colpite da questa chiusura, non mancherà: “La mia solidarietà a tutti i commercianti che subiranno una diminuzione notevole del proprio guadagno senza la clientela scaturita dalla presenza dell’anagrafe e alle persone fragili che dovranno arrivare fino a Rebibbia per un documento, in barba alla “Città dei 15 minuti” proclamata dal sindaco Gualtieri”.