Scambiato per un ratto di notevoli dimensioni un misterioso animale ha gettato nello scompiglio la stazione della Borghesiana nella metro C
Un misterioso animale gironzolava tranquillo tra i tornelli della metropolitana, seminando panico ma anche curiosità tra i passeggeri in transito nella stazione della metro C alla Borghesiana dove era comparso all’improvviso. C’è chi ha pensato a un ratto in cerca di riparo dal solleone estivo e chi, invece, ha provato subito simpatia per quello che, osservando con maggiore attenzione, potrebbe essere un esemplare di castoro tipico di una specie che, negli ultimi tempi, ha avuto modo di proliferare anche in una città come Roma sebbene molto diversa dai torrenti in cui questi roditori amano costruire i loro rifugi fatti di rami intrecciati.
Nonostante sia stato ripreso anche da alcuni più “coraggiosi” viaggiatori, l’identità dell’animale visto e filmato nella stazione della metro C della Borghesiana, zona est della città, a ridosso della via Casilina poco fuori del Grande Raccordo Anulare, secondo alcuni biologi che hanno visto le immagini sarebbe proprio quella un castoro di tipo europeo. La taglia coincide essendo più piccola dei castori che vivono in Nord America e che possono raggiungere i 40 kg di peso.
Una volta esplorata l’area di ingresso alla stazione il curioso animaletto, con la sua andatura traballante e l’uso continuo delle narici per ritrovare la strada di casa, si è diretto verso le zone di campagna, anche molto estese, della Borghesiana, collocata a ridosso dei castelli romani e, in particolare, di Monte Compari e Colonna. La struttura urbanistica di questo territorio che prende il nome dalla famiglia dei principi Borghese, i quali regalarono le terre necessarie alla costruzione della stazione ferroviaria sulla linea Roma-Fiuggi, si presta in modo particolare a ospitare animali selvatici di piccole dimensioni e non solamente di topi.
Il quartiere si è, infatti, sviluppato in modo disordinato a partire dagli Anni Cinquanta e, nonostante, la continua realizzazione di nuove costruzioni presenta ancora ampi spazi aperti tra i quali il campo, a ridosso di via di Vermicino, dove perse la vita il piccolo Alfredo Rampi, caduto accidentalmente in un pozzo artesiano nel mese di giugno del 1981.
In attesa di un nuovo sopralluogo da parte del curioso visitatore a quattro zampe che consenta di risolvere il mistero che grava sulla sua effettiva identità di specie, si può escludere che possa trattarsi di una nutria la quale, generalmente, ha una forma più allungata e predilige vivere in zone caratterizzate dalla presenza di stagni o acquitrini potendo raggiungere una lunghezza di quasi sessanta centimetri per un peso variabile tra i 5 e i 10 chilogrammi.
Il fatto che alcuni dei presenti abbiano pensato erroneamente a un ratto non deve certo sorprendere se si pensa come, secondo le stime più realistiche, a Roma vivano circa dieci milioni di roditori, praticamente quasi quattro esemplari per ogni abitante. Ratti che, con il caldo soffocante che contribuisce a far macerare i rifiuti, sono protagonisti di autentiche incursioni nei cassonetti spesso trabordanti di immondizia in tutti i quartieri della città.