Conquistano le nostre dispense e non si fermano più! Scopriamo l'Anobio del pane, il Tarlo del tabacco e i metodi per debellare l'infestazione di questi insetti in dispensa
L’estate è la stagione ideale per le infestazioni di insetti in dispensa. Chi di noi, almeno una volta nella vita, non si è confrontato con il celebre Anobio del pane, al secolo Stegobium paniceum, o con suo cugino, il vorace Tarlo del tabacco (Lasioderma serricorne)? Sono due piccolissimi scarabei appartenenti alla famiglia dell’ordine dei coleotteri. Adorano il clima caldo e in Europa sono particolarmente presenti in Italia, in Spagna e nei Paesi Bassi. Nell’ultimo decennio, l’intensificarsi degli scambi commerciali internazionali di derrate alimentari, ha comportato una maggiore diffusione dell’Anobio del pane con sempre più pressanti problemi relativi alla sicurezza alimentare.
Può capitare ad esempio che tornando a casa dopo una settimana di vacanza, in pieno agosto, si ritrovi la cucina totalmente infestata da questi piccoli coleotteri. L’Anobio del pane, detto anche Tarlo dei biscotti o Scarabeo della farmacia, una volta completato lo sviluppo, è in grado di volare. Pertanto si muove dagli alimenti in origine “conquistati” a livello larvale per trovare ulteriore cibo o nel caso di femmine adulte, per depositare uova in derrate pronte ad ospitarle. Consideriamo che una femmina di Anobio del pane depone circa un centinaio di uova nel cibo. Le larve si nutrono per un periodo che va dalle 4 alle 20 settimane. Poi inizia lo stadio pupale che può durare fino a 20 giorni. Lo sviluppo finale avviene con temperature intorno ai 30 C° e con un buon tasso di umidità. Per questi motivi, l’estate è il periodo perfetto per lo Stegobium paniceum.
Quando si trovano questi insetti in dispensa, bisogna preoccuparsi? Per rispondere a questa domanda, dobbiamo prima comprendere che l’Anobio del pane non si “crea da solo” all’interno di un alimento scaduto abbandonato nel fondo della credenza. Considerando che il ciclo vitale dell’insetto può durare fino a 7 mesi, con ogni probabilità lo abbiamo introdotto dall’esterno in forma larvale. Le larve bianche dell’Anobio del pane sono quasi invisibili a occhio nudo con dimensioni dai 0,15 a 0,5 mm. Da adulti questi insetti raggiungono massimo i 4 mm.
Le femmine, al fine di depositare le uova, riescono a penetrare facilmente carta e cartone facendo piccoli fori nelle confezioni. Le larve, a loro volta, dimostrano una voracità incredibile. Padroni della dispensa, i piccoli di Stegobium paniceum si nutrono di tutto quanto a disposizione. Scavano gallerie negli alimenti e infine creano una cella pupale agglomerando il cibo con la saliva. Ribadendo che questi insetti in dispensa non nuocciono alla salute umana e a quella dei nostri animali domestici, sono comunque super-infestanti, compromettendo la qualità di svariati cibi, vediamo quali!
Il motivo per cui il l’Anobio del Pane si chiama anche Scarabeo della farmacia risiede nel fatto che questo coleottero è goloso persino di farmaci ed erbe essiccate. Attacca con gusto le bustine di tè, di camomilla e di tisane varie. Esse sono facilmente traforabili e si confermano un ambiente ideale per la schiusa delle uova dell’Anobio e per il nutrimento delle larve. Dai medesimi fori, di circa 1,5 mm, rotondi alla perfezione, sfarfalla il coleottero adulto. In caso di infestazione di insetti in dispensa, i primi alimenti che vanno controllati sono proprio i suddetti, insieme ai farinacei ricchi di amido.
Il Tarlo del tabacco (Lasioderma serricorne) è del tutto simile all’Anobio del pane. Stesso colore tra il marrone e il rossiccio, uguali dimensioni, medesime abitudini. Il Lasioderma presenta però delle antenne più seghettate rispetto a quelle dell’Anobio e una spiccata predilezione per il tabacco. Entrambi sono animaletti notturni che si palesano, svolazzando per casa, dal tramonto all’alba. Si posano soprattutto sui soffitti, camminano veloci sui mobili, esplorano gli ambienti. Scoprirli tre o quattro in una stanza, significa che l’infestazione è in corso.
Liberarsi dell’Anobio del pane o del Tarlo del Tabacco è difficile. Serve pazienza e la consapevolezza di dover agire nel tempo. Questi insetti riescono a sopravvivere in assenza di cibo per parecchi giorni. Debellata un’infestazione può sempre tornarne un’altra perché qualche esemplare è sopravvissuto al nostro intervento. Diviene fondamentale la prevenzione con la pulizia periodica della dispensa e il controllo visivo degli alimenti. In caso di infestazioni di grave entità è preferibile rivolgersi a una ditta specializzata.