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25enne romano disperso nel mare della Toscana, riappare dopo ore: cosa è successo

Il ragazzo era scomparso misteriosamente in mare durante una vacanza in Toscana, al termine di un'escursione acquatica di snorkeling

Per molte ore un ragazzo romano di 25 anni ha tenuto familiari e forze dell’ordine toscane in grave apprensione, dopo essere scomparso in mare nel pomeriggio di ieri, sabato 15 luglio, al termine di un’escursione acquatica insieme ai genitori per osservare i pesci e il fondale tramite la pratica dello snorkeling.

Il ragazzo era scomparso misteriosamente in mare durante una vacanza in Toscana, al termine di un’escursione acquatica di snorkeling

Panico totale per la famiglia del ragazzo, che dalle 16.45 di sabato 15 luglio è stato cercato dappertutto, dopo che non era più riemerso dalla nuotata per fare snorkeling.

Il giovane era andato al largo in barca durante una vacanza in Toscana insieme ai genitori e si era immerso con mascherina e pinne nelle acque della zona di Monte Argentario, area turistica in provincia di Grosseto rinomata e apprezzatissima anche da migliaia di romani.

L’apprensione è terminata poco prima della mezzanotte e mezza di oggi, domenica 16 luglio, quando lo stesso giovane ha telefonato grazie ad un passante che gli ha permesso di chiamare i familiari dopo una nuotata lunghissima e, aggiungiamo, molto pericolosa, più di 3 chilometri percorsi tutti in solitaria, per approdare poi sulla spiaggia di Ansedonia.

Le motovedette della Capitaneria di Porto toscana lo hanno cercato senza successo, dopo che i genitori hanno raccontato alle Autorità che loro figlio si era messo a circumnavigare a nuoto l’Isolotto e non era più riapparso.

Pertanto, in base alle ricostruzioni di queste ore, il 25enne romano avrebbe coperto interamente a nuoto la distanza tra Isolotto e Ansedonia, tra mille difficoltà e tanta buona sorte, per più di 3 chilometri.

La Guardia Costiera di Porto Santo Stefano (Grosseto) aveva messo in campo per le ricerche anche un elicottero, oltre a varie motovedette, e agli specialisti sommozzatori dei vigili del fuoco, che, tutti insieme, hanno scandagliato centimetro per centimetro senza successo le acque limitrofe, partendo da Porto Ercole, per poi espandere sempre di più il proprio raggio d’azione alla ricerca del bagnante capitolino.

Miracolosamente, verrebbe da dire, dopo circa 8 ore di assenza, il ragazzo che era partito nel pomeriggio con i genitori, è riuscito ad arrivare ad Ansedonia a forza di bracciate.

Una volta sulla terraferma ha chiesto a un residente di poter usare il cellulare, spiegandogli la situazione d’estrema emergenza e mettendosi in contatto con i genitori, mettendo fine a ricerche spasmodiche che stavano facendo salire di minuto in minuto la tensione.

In un altro contesto, sempre oggi, non in mare ma in montagna, in Friuli-Venezia Giulia, un altro cittadino romano di 68 anni è stato invece trovato morto all’interno di un canalone, dopo che l’escursionista non aveva dato più sue notizie.

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