Santa Severa: nella torre Saracena un nuovo museo delle cere per un ritorno al Medio Evo

Grazie alle indagini antropologiche degli studenti di Tor Vergata al Castello di Santa Severa vede la luce un nuovo museo delle cere

Un museo delle cere con ricostruzioni paricolareggiate degli abiti, delle acconciature ma anche degli usi e dei costumi di chi visse all’interno del Castello di Santa Severa cinquecento anni fa. L’offerta turistica e culturale della cittadina tirrenica si arricchisce in modo significativo grazie al lavoro di ricostruzione storica condotta dagli studenti dell’Università di Tor Vergata.

Grazie alle indagini antropologiche degli studenti di Tor Vergata al Castello di Santa Severa vede la luce un nuovo museo delle cere

I modelli in cera degli abitanti che animarono il Castello di Santa Severa in epoca medievale possono essere ammirati all’interno del museo ospitato nella Torre Saracena, la parte più antica del vetusto maniero. Ma come è stato possibile realizzare manichini di fattezze e corporature esattamente identici a quelle dei nobili e dei cortigiani che abitarono o frequentarono il borgo marittimo così tanti secoli fa? La risposta è in un’indagine antropologica sui resti presenti nel cimitero medievale del Castello condotta dall’Università di Tor Vergata.

Le sofisticate ricerche hanno consentito di effettuare minuziose ricostruzioni dei volti e dei costumi degli abitanti del Castello, ma anche dell’alimentazione, delle malattie, della vita e della morte di queste popolazioni il cui ricordo si è andato affievolendo nel tempo. E il Castello di Santa Severa nel corso della sua secolare storia di frequentatori ne ha visti tantissimi. Basti pensare solo all’elevato numero di famiglie nobili romane che ne furono proprietarie: i Tiniosi, i Bonaventura Venturini e Di Vico, solo per citarne alcune.

Lo spazio espositivo è enorme, si sviluppa su una superficie di circa 800 metri quadrati che si snodano su tre livelli e dove sarà, appunto, possibile ammirare un nuovo ed inedito museo delle cere. Nelle teche sono inoltre stati esposti anche alcuni dei reperti portati alla luce, grazie agli scavi svolti in contemporanea ai lavori di restauro, dalla Soprintendenza e dai volontari del Gruppo archeologico del territorio Cerite.

Il museo è arricchito da pannelli illustrativi, gigantografie, video-proiezioni e ricostruzioni 3D e realtà aumentata di ambienti, strumenti, armi e strumenti che raccontano la storia e la vita del Castello, del Borgo e della tenuta, dall’epoca etrusca al martirio di Santa Severa, dall’età romana e medievale ai giorni nostri. Sono visibili una ricostruzione della cucina e della mensa medievale con i resti dei pasti e gli oggetti originali rinvenuti negli scavi e il sigillo di Pietro Romano Bonaventura. Visitabili anche la cappella interna della Rocca, la sala con gli affreschi dell’epoca di Papa Urbano VIII. Gli interessati potranno usufruire anche di visite guidate dal venerdì alla domenica al Castello nonché al museo e al Borgo di Santa Severa, articolate su due turni alle ore 20.00 e 21.30 al costo di 12 euro a persona. Sabato e domenica ingressi ai musei con visita libera dalle 17.20 alle 23.20 al costo di 8 euro e visita accompagnata sulla Torre da dove si potranno ammirare anche fantastici tramonti.