Arrivato con un forte mal di testa e sotto l'effetto di ecstasy, un paziente ha malmenato un medico del pronto soccorso, suscitando la solidarietà dei propri colleghi italiani
Ostia: assurda violenza da parte di un giovane che sotto l’effetto di ecstasy, nello scorso fine settimana, sabato 8 luglio ha picchiato un medico del pronto soccorso, in preda a forti mal di testa e a un evidente stato confusionale.
La folle scena è avvenuta poco dopo le 21.30 dello scorso sabato quando il ragazzo ha dato in escandescenze nella sala del pronto soccorso dell’ospedale Grassi di Ostia, diventando sempre via via più nervoso fino a venire alle mani, facendo esplodere la sua ira al momento in cui i medici gli hanno imposto di sottoporsi ai test per rilevare nel sangue la presenza di alcol o droga, risultando positivo proprio all’ecstasy.
Botte ed escoriazioni dunque per il medico che è stato soccorso dal personale sanitario, mentre venivano chiamati gli agenti del X distretto Mare e il ragazzo ha anche simulato a sua volta di essere aggredito, strappandosi di dosso la flebo che il personale medico gli aveva messo addosso.
Dopo solo 2 mesi dalla morte, a Pisa, della psichiatra Barbara Capovani, aggredita da un suo ex pazienti, ora i sindacati si muovono in massa esprimendo la solidarietà della categoria al medico ferito a pugni dal paziente sotto l’effetto di stupefacenti, in un nuovo, shockante episodio di becera violenza contro il personale sanitario, in particolar modo bersagliato nei pronto soccorso italiani.
“La Cisl medici registra l’ennesimo episodio di aggressione al personale sanitario. Succede in Pronto soccorso all’ospedale Grassi di Ostia, durante il turno notturno dell’8 luglio, proprio nel giorno in cui viene diffusa a mezzo stampa la decisione di allungare l’orario di apertura dei posti di polizia in 6 grandi ospedali romani, che saranno in funzione 24 ore su 24». A segnalare l’episodio è Cisl Medici, con Biagio D’Alessandro, segretario generale Roma Capitale e Rieti, e Francesca Bruno, segretario aziendale Asl Rm/3. “La Cisl Medici ritiene di dover inoltrare alla Regione Lazio la richiesta di includere anche l’ospedale Grassi di Ostia tra quelli che disporranno di una postazione di polizia fissa, 24 ore su 24», si legge in una nota. «Il provvedimento intrapreso» nei sei ospedali della Capitale «non può che raccogliere il consenso del personale sanitario, ma induce una dovuta riflessione anche su realtà ‘periferichè, come il Grassi di Ostia, sulle cui criticità si sono alternate numerose evidenze in relazione al pronto soccorso, così come ad altre unità operative – scrivono i rappresentanti sindacali – Le relative manovre correttive permetterebbero la fidelizzazione dei professionisti alla propria azienda”
Un invito viene rivolto anche dai sindacati alla Asl Roma 3: ” All’Asl Roma 3 – proseguono D’Alessandro e Bruno – inoltriamo l’invito a costituirsi parte civile a tutela del personale medico interessato dal recente evento e, aggiungiamo, dei pazienti che hanno subito una sia pur momentanea sottrazione dell’assistenza da parte dei sanitari, che sono stati impegnati nella risoluzione della problematica con le forze dell’ordine, configurando da parte dell’aggressore, verosimilmente, una ‘interruzione di pubblico serviziò. La Cisl Medici è sicura che entrambe le richieste saranno tenute nella dovuta considerazione, auspicando di arginare il ripetersi di episodi della stessa”.
Antonio Magi, presidente dell’Ordine provinciale di Roma dei medici chirurghi e odontoiatri, specifica inoltre come tutta questa rabbia da parte dei pazienti sia solo una conseguenza che arriva da lontano: “Lo abbiamo già detto in precedenza al verificarsi di altri episodi che queste violenze non sono soltanto il frutto di un attimo di follia quanto piuttosto di un malcostume che sta dilagando nella società – sottolinea Magi – Il malcontento che sfocia in violenti attacchi verbali e fisici è un fenomeno culturale figlio di questo tempo malato che stiamo vivendo. Siamo arrivati al punto che gli ospedali e gli ambulatori non sono più dei luoghi sicuri per noi operatori e il dramma è che questo lo stiamo accettando». «I medici e gli operatori sanitari nonostante svolgano un lavoro quotidiano tra i più preziosi e delicati, continuano ad essere vessati e aggrediti. Tutto ciò è inaccettabile e intollerabile per un paese civile e – conclude Magi – forse dovremmo iniziare a chiederci fino a quanto siamo disposti a tollerare tutto ciò prima che il ‘meccanismò si rompa in modo irreparabile”.
In particolare, risulta evidente come la decisione dallo scorso gennaio di rafforzare i presidi di polizia nei principali ospedali e pronto soccorso della Capitale, Grassi compreso, in questo caso non sia stata attuata.
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