L'autopsia rivela le modalità dell'omicidio. Domani l'interrogatorio del 17enne che ha ucciso Michelle
Colpi feroci al collo, alla schiena, all’addome. E’ stata uccisa almeno con sei colpi Michelle Maria Causo, la liceale 17enne di Torrevecchia uccisa in un appartamento a Primavalle e ritrovata in un carrello della spesa accanto ai bidoni della spazzatura. L’ha confermato l’autopsia. Resta tutto da chiarire invece il movente. “Gli dovevo trenta euro, abbiamo litigato“: le prime dichiarazioni del 17enne che ha ucciso e impacchettato l’amica non sembrano credibili.
Il giovane sarà interrogato nella mattinata di domani, sabato primo luglio. Si era già sfogato di fronte alla dalla polizia in Questura subito dopo il fermo: l’interrogatorio formale di domani di fronte al gip del tribunale minorile della Capitale potrebbe, se possibile, spiegare cosa sia balenato nella testa del giovane. Raptus o un’azione incontrollabile sotto effetto di sostanza stupefacenti?
Ferite da arma da taglio al collo, all’addome e alla schiena. L’esame autoptico svolto all’istituto di medicina legale del Policlinico Gemelli conferma la piena volontà omicida del giovane.
La ragazza è stata colpita da almeno sei coltellate inferte con un coltello da cucina in punti vitali.
L’ipotesi che il giovane abbia ucciso per trenta euro non convince gli investigatori. Michelle avrebbe combattuto fino all’ultimo nell’appartamento al secondo piano di via Dusmet, in casa dell’amico, per evitare i colpi.
Dopo averla uccisa, il 17enne l’ha nascosta in un sacco della spazzatura e l’ha trasportata su un carrello vicino ai cassonetti, abbandonandola in strada. A chi lo guardava incuriosito con quel pacco grondante aveva risposto: “Ho del pesce“.
“Me l’hanno massacrata”: la mamma di Michelle non si dà pace e non esclude che il ragazzo che ha massacrato sua figlia abbia avuto il supporto di qualcuno: “Non può aver fatto tutto lui. L’hanno ammazzata di botte e poi finita a coltellate. Mia figlia era troppo forte”.
Per gli inquirenti, però, il 17enne invece avrebbe agito da solo, probabilmente sotto l’effetto di stupefacenti. Infatti è l’unico fermato e con l’accusa di l’omicidio volontario e occultamento di cadavere.
“Non si preoccupi signora, voglio bene a sua figlia”, l’omicida aveva rassicurato così la madre della vittima il giorno prima della mattanza.
Michelle era uscita da casa mercoledì mattina intorno alle 11 per andare a Primavalle. Ad accompagnarla a casa dell’amico la zia. “A pranzo voglio cucinare io“. Alle 12 e 50, invece, il suo telefono ha smesso di squillare. Alle 4 del pomeriggio la polizia scientifica stava già facendo i primi rilievi sul cadavere nel sacco.