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Anzio e Nettuno: la società civile scende in campo contro la diffusione della mafia nel territorio

Le associazioni e gli organismi che lottano contro la mafia sul litorale Sud chiedono di essere ascoltati dalla Commissione della Regione Lazio

Contro la presenza delle organizzazioni criminali nel territorio dei comuni di Anzio e Nettuno, sciolti e commissariati dal Ministero dell’Interno per le infiltrazioni di mafia all’interno degli organismi di rappresentanza politica, scendono in campo le associazioni e quelle rappresentative della società civile, con i residenti ormai stanchi di assistere al malaffare ormai dilagante.

Le associazioni e gli organismi che lottano contro la mafia sul litorale Sud chiedono di essere ascoltati dalla Commissione della Regione Lazio

A richiedere una convocazione urgente di questi organismi rappresentativi della parte assolutamente sana della collettività anziate e nettunese, presso la Commissione Antimafia della Pisana, è la consigliera regionale Pd del Lazio, Eleonora Mattia, vicepresidente della stessa Commissione con una petizione indirizzata al presidente dell’organismo politico.

Solo alla scorsa settimana risalgono le notizie dell’incendio presumibilmente doloso di due locali di Anzio, mentre altri tre locali, ritenuti dagli inquirenti collegati alla ‘Ndrangheta, nella zona compresa tra Lavinio-Lido di Enea, Nettuno e Anzio sono stati chiusi. Oltre alle forze dell’ordine, strenuamente impegnate nella lotta alla criminalità organizzata sul territorio, a opporsi alla diffusione del fenomeno criminale nel tessuto economico di zone di particolare pregio turistico e archeologico sono presenti numerose associazioni di cittadini. Enti sorti spontaneamente che sono attivi nel contrasto alla delinquenza organizzata e nella promozione dei valori di legalità e partecipazione da contrapporre a un modello suscettibile, alla lunga, di dissipare le enormi potenzialità insite nei due comuni e nelle annesse frazioni del litorale sud.

Le associazioni oggetto della richiesta di convocazione utile a consentirgli di essere ascoltati dai componenti della Commissione Antimafia sono, in particolare, l’Osservatorio per la sicurezza e la legalità del Lazio; la Diocesi di Albano; l’Associazione Libera Roma e Provincia; l’Associazione Rete No Bavaglio e il Coordinamento antimafia Anzio e Nettuno.

La gravità della situazione presente sul territorio di Anzio e Nettuno e l’allarme suscitato dai continui fatti delittuosi che si stanno verificando meritano di essere valutati anche in sede politica per portare a conoscenza dei consiglieri della Regione le attività che vengono quotidianamente organizzate dalle associazioni e per consentire di individuare ulteriori possibili forme di collaborazione. L’auspicio è che il trait d’union più serrato tra chi vive personalmente e sulla propria pelle il fenomeno dell’infiltrazione di stampo mafioso e la politica possa, infatti, condurre ad altre e persino più efficaci iniziative a sostegno della sicurezza e della legalità nel territorio.