Diventa internazionale il caso dello sfregio al Colosseo. Stanno facendo il giro del mondo – scatenando indignazione – le immagini del turista che col piglio da artista scalfisce con una chiave (anzi due chiavi diverse) il suo nome e quello della fidanzata su una parete del monumento simbolo di Roma. “Ivan + Hayley 23/6/23”, ha lasciato scritto soddisfatto.
Caccia internazionale a Ivan, il vandalo “innamorato” che ha scritto sulle mura del Colosseo il suo nome e quello dell’amata
Ivan sfregiava il Colosseo e la sua amata lo guardava mentre altri turisti continuavano il loro giro vorticoso. Uno sfregio nell’indifferenza generale che però ha scosso chi ama l’arte, la storia e ha un basilare senso di educazione.
Ivan è stato ripreso da un altro turista che ha postato il video su YouTube. Ora rischia fino cinque anni di carcere (in realtà mai inflitti in Italia per episodi analoghi) e una multa fino a 15.000 euro.
Nell’articolo del quotidiano newyorchese è riportato lo sfogo su Twitter del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano sull’atto di vandalismo. “Reputo gravissimo, indegno e segno di grande inciviltà, che un turista sfregi uno dei luoghi più celebri al mondo, il Colosseo, per incidere il nome della sua fidanzata – ha twittato – Spero che chi ha compiuto questo gesto venga individuato e sanzionato secondo le nostre leggi“.
“Va punito”
Ma anche la condanna di Alfonsina Russo, la direttrice del Parco Archeologico del Colosseo, raggiunta telefonicamente dal New York Times. Sulle colonne del quotidiano la direttrice ha spiegato: “il fatto che il muro sia il frutto di un restauro della metà del XIX secolo fa poca differenza” perché si tratta di vandalismo.
I funzionari del Colosseo si sono accorti dello sfregio solo lunedì 26 giugno con la diffusione del video online. Nessuno (anche chi ha immortalato l’incisione) ha infatti segnalato l’atto vandalico alla sicurezza. “Generalmente prendiamo il colpevole – ha riferito Russo al giornale statunitense – Chi ha sbagliato va individuato e sanzionato secondo le nostre leggi“.