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Monterotondo e Fonte Nuova sotto la lente dei Nas: sequestrati 450 chili di pesce per il sushi

Ispezioni nei sushi bar alle porte di Roma: lavoratori in nero, igiene carente e nelle celle frigorifere prodotti ittici di dubbia provenienza. Attività sospesa e 50mila euro di multe 

Il lavoro nero e il rispetto della sicurezza alimentare presso le attività di ristorazione dei Comuni di Monterotondo e Fonte Nuova, sono stati gli obiettivi al centro delle attività di controllo delle ultime ore dei Carabinieri.

Insieme al Gruppo Tutela Lavoro di Roma e l NAS di Roma, sono stati i militari a portare allo scoperto pesanti violazioni sia in materia di sicurezza, che delle condizioni igieniche sanitarie di due ristoranti del tipo sushi bar, dove 7 lavoratori stavano lavorando in nero, e  almeno 450 chili di alimenti di dubbia provenienza, sono stati sequestrati e inviati alla distruzione. 

Ispezioni nei sushi bar alle porte di Roma: lavoratori in nero, igiene carente e nelle celle frigorifere prodotti ittici di dubbia provenienza. Attività sospesa e 50mila euro di multe

 un minore è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e diversi assuntori sono stato segnalati alla Prefettura di Roma.

Potrebbe ricollegarsi alla “soffiata” di un cliente l’attività di ispezione effettuata dai Carabinieri della Stazione di Mentana, insieme ai Reparti Specializzati dell’Arma, all’interno di un locale di ristorazione tra i più gettonati di Fonte Nuova, e specializzato come Sushi bar.

Per realizzare le sfiziose pietanze a base di pesce crudo, diventate praticamente irrinunciabili per i giovanissimi, nonostante i costi che per la qualità presunta del pesce possono essere proibitivi, nelle celle frigorifere delle cucine dell’attività, sono stati rinvenuti oltre 200 chili di pesce, il prodotto base per il menù del ristobar, che però mancava totalmente di ogni documento che ne potesse fornire la tracciabilità.

Per i controlli, sul posto anche la Polizia Locale intervenuta per il seguito di competenza in materia igienico sanitaria, e che ha individuato una quantità violazioni tali da imporre la sospensione immediata dell’attività.

Oltre al sequestro del prodotto ittico, sono state anche le violazioni della normativa per la sicurezza nei luoghi di lavoro, e ben tre casi di lavoro nero, svolto in situazioni di rischio infortuni altissimo, a richiedere il provvedimento.

Tra le varie irregolarità, non era stato predisposto nemmeno il Documento di valutazione dei rischi, reso ancor di più obbligato dall’impiego di tre lavoratori (in nero).

Per questo gli Ispettori del Lavoro dell’Arma hanno elevato al titolare della ditta sanzioni per oltre 20mila euro cui vanno aggiunte quelle elevate dai militari dell’altro reparto specializzato dell’Arma, il Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Roma che aveva invece  accertato la mancata tracciabilità dei 250 kg di alimenti destinati alla distruzione per ragioni di sicurezza alimentare.

Anche a Monterotondo l’ispezione dei Carabinieri della Stazione locale, avrebbe scoperchiato il vaso di Pandora in un’altra attività di ristorazione orientale, che sempre con il supporto degli stessi reparti speciali della Capitale, oltre al lavoro in nero di quattro dipendenti, le violazioni per la certificazione HCCP, e varie carenze igienico sanitarie, ha rilevato anche qui la presenza di oltre 200 chili di pesce di dubbia provenienza facendo scattare il sequestro immediato della merce, e sanzioni per un totale di 30mila euro.