Separazione, minori, riforma Cartabia e piano genitoriale

Pianificare oggi per discutere di meno domani! Verso una responsabilità genitoriale efficace e una concreta tutela del minore

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E’ bene sapere, tra coloro che si trovano ad approcciare la delicata fase della separazione coniugale, che la cd. Riforma Cartabia tra le molte novità, in materia di prole minorenne ha introdotto l’obbligatorietà dell’allegazione di un vero e proprio “piano genitoriale” in ordine all’ organizzazione e conduzione della vita dei figli, loro malgrado coinvolti nel procedimento di famiglia.

Il piano genitoriale è un documento stilato dalle parti in causa che preveda con un certo margine di specificità e puntuazione l’illustrazione, secondo la reciproca prospettazione dei genitori, degli elementi principali, che la norma espressamente individua, del progetto educativo e di accudimento del minore. Si tratta di utili informazioni che permettono al giudice, investito del procedimento, di individuare e dettagliare all’interno dei provvedimenti che egli è chiamato ad assumere, le indicazioni più opportune nell’interesse del minore, costruite “su misura” rispetto alla situazione di vita pregressa e alle sue abitudini consolidate.

Questa l’idea del legislatore.

Fornire al Giudice una panoramica il più ampia possibile sulle abitudini e l’inclinazione dei figli per meglio disciplinare ed esaltare le peculiarità di ciascuno.

Idea ampiamente condivisibile e utile inoltre a neutralizzare – nel migliore dei casi – ab initio inutili querelle in ordine alla gestione dei figli, che troppo spesso sacrificano l’interesse preminente del minore, rimanendo dunque detto principio lettera morta.

Il piano genitoriale sostanzialmente deve fornire informazioni circa gli impegni e le attività quotidiane dei figli relative alla scuola, al percorso educativo, alle attività extrascolastiche, alle frequentazioni abituali e alle vacanze abitualmente godute etc.

Un Piano dunque che permetta, si auspica, al tribunale investito della decisione di comprendere ed interpretare più fedelmente i soggetti (minori in primis) che subiranno gli effetti della decisione finale tenendo così conto dei bisogni, delle fragilità e delle attitudini personali degli stessi e della “famiglia” tutta.

Ci si augura che fornendo prima un dettagliato organigramma della situazione in fieri e dei desiderata futuri, i provvedimenti poi saranno davvero funzionali a quel caso specifico e allo scopo.

Mai come nella materia di famiglia i casi sono unici e unicamente dovrebbero essere affrontati e risolti.

I genitori hanno sì il diritto, ma innanzitutto l’obbligo di mantenere, istruire, educare i figli e supportarli moralmente nel rispetto delle loro capacità, inclinazioni naturali ed aspirazioni.  

Se non si forniscono adeguate informazioni in tal senso a chi detta responsabilità genitoriale deve disciplinare e controllare come si può pensare che i reali interessi della prole possano essere tutelati?

Il piano genitoriale in questo senso rappresenta senz’altro un primo importante passo nella tutela reale della prole, troppo spesso sacrificata da inutili e defadigatorie conflittualità in ordine anche alle scelte più semplici.

E inoltre consente di realizzare un abito “su misura” che esalti le qualità e il benessere di chi lo indossa, il figlio.

Avv. Vanna Ortenzi

Studio Legale Guerriero Ortenzi Bracci

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