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Ostia: spiagge libere come discariche, fioccano le proteste dei residenti

Mancanza di servizi e di assistenza trasformano le spiagge libere in discariche

Sedie di plastica, tubi di luci al neon e rifiuti a non finire. Le spiagge libere di Ostia Lido affondano nel degrado e, con l’arrivo di giornate finalmente calde, fioccano le proteste di cittadini esasperati che affidano ai social e ai media la loro frustrazione.

Mancanza di servizi e di assistenza trasformano le spiagge libere in discariche

A fare le spese di un degrado ormai dilagante, questa volta, è stata una residente che, questa mattina, mercoledì 7 giugno 2023, con le due nipotine si era recata fiduciosa in una delle spiagge libere dove in passato aveva trascorso con piacere una bella giornata di mare.

Si tratta della ‘Spiaggia libera sabbia’ che si trova all’altezza di Piazza Scipione Africano e che oggi, come documentano le immagini scattate dalla signora, era completamente disseminata di rifiuti accatastati e di immondizia di ogni genere. “Sono rimasta sconvolta – dice la donna – ho due nipotine e non ho neppure la possibilità di portarle dentro uno stabilimento balneare, è un’indecenza per non dire di peggio spero che il fatto di denunciare uno scempio del genere possa aiutare a risolvere un problema che riguarda tutti i cittadini”.

Tubi di luci al neon accatastati sulla spiaggia libera di Ostia Lido ‘Sabbia’ all’altezza di Piazza Scipione Africano

La situazione delle spiagge libere di Ostia Lido peggiora di giorno in giorno nella totale inerzia dell’amministrazioni competenti. Il problema che è stato più volte segnalato dalla nostra testata ha radici lunghe perché il X municipio e degli uffici del Comune di Roma Capitale, nonostante abbiano avuto tutto il tempo di predisporre nei mesi invernali i bandi per l’attivazione del servizio di assistenza ai bagnanti si sono mossi in extremis senza riuscire a risolvere la situazione e ricorrendo a soluzioni tampone a dir poco discutibili.

Nei giorni scorsi è emersa la proposta di fare ricorso ai marinai di salvataggio della Croce rossa per assicurare la sorveglianza a mare e addirittura quella di incaricare una società di vigilanza e sicurezza che alle proprie dipendenze non ha neppure un marinaio di salvataggio di reperire il personale necessario. Cosa che è stata incredibilmente fatta attraverso l’improbabile, oltre che ridicola, pubblicazione di annunci ‘bagnini cercasi’ sui social e su vari siti Internet.

La mancanza dei bagnini sulle spiagge libere e quindi di sorveglianza continua sui tratti di arenile interessati genera, come effetto domino, il degrado procurato da chi ne approfitta per scaricare sulla spiaggia qualsiasi tipo di rifiuto.  Per non sottolineare una volta di più la comparsa dei senza tetto in quello che, ormai, è stato ribattezzato il lungomare degli sbandati.

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