Nuovo Cinema Aquila, blitz dei ladri sottrae all'attività le macchine per proiettare i film: "Siamo orgogliosi del nostro ruolo di avamposto culturale in un quartiere difficile ma oggi siamo in una situazione drammatica"
Roma: la Polizia del Stato è a caccia della banda di ladri che la scorsa notte è entrata all’interno del Nuovo Cinema Aquila nella via omonima del Quartiere Pigneto, forzandone le porte d’ingresso e portando via incasso, computer e strumentazione vitale per l’attività commerciale, famosa a Roma per il fatto essere un bene sottratto alla Banda della Magliana e restituito ai cittadini.
In un’estate fatta di manifestazioni di cinema all’aperto e polemiche su contributi importanti per le stesse, come quello di 250mila euro destinato dal Campidoglio alla manifestazione dei ragazzi del “Piccolo cinema America”, e contestato perché per accedervi non sarebbe stata effettuata alcuna gara d’appalto, c’è un cinema in cui la stagione rischia di essere vissuta in sofferenza a causa di un pesante furto subito in queste ore.
Si tratta del Nuovo Cinema Aquila, affidato in concessione nel 2018 ad un gruppo di persone che si sono sapute conquistare l’affetto del quartiere Pigneto, soprattutto in questi anni difficili del Covid.
Il cinema inaugurato nell’estate del 2008, rappresenta un baluardo contro la criminalità organizzata, perché rinato in uno spazio sottratto alla Banda della Magliana, che ne aveva fatto un cinema a luci rosse.
Dopo l’abbandono dell’immobile del gruppo malavitoso, nel 2004 il bene fu sequestrato dal Comune di Roma (in base alla legge 109/96), che ne avviò dapprima la ristrutturazione con un investimento di 2 milioni di euro, e poi emanò un bando per l’assegnazione dello spazio, riservato alle cooperative con il vincolo della “finalità sociale”.
All’epoca si aggiudicò il bando il Consorzio “SOL.CO. Solidarietà e Cooperazione”, che affidò il cinema alla cooperativa sociale “Sol.Co. Roma”, con una lunga gestione della struttura. Dal 2018 poi, con la vittoria di un nuovo bando comunale ad entrare è stato il gruppo attuale di affidatari dello spazio dedicato alla settima arte, che per farlo crescere hanno fatto letteralmente i salti mortali.
Una fatica ripagata dagli apprezzamenti dei cittadini di una zona sempre borderline sul fronte della criminalità, nonostante le diverse attività e iniziative culturali abbiano provato per anni a dare il giusto merito a questo storico quartiere della Resistenza partigiana romana. Fino al 2024 saranno sempre loro a curarne eventi e programmazione, ora messi in crisi dal blitz: “Insieme all’incasso sarà dura senza i nostri preziosi computer, che per capirci sono quelli con cui proiettiamo tutti i film, e con cui stampiamo tutti i biglietti, per non parlare di tutto il materiale utile al costante monitoraggio da parte del Comune di Roma – scrivono –. Siamo sempre stati orgogliosi del nostro ruolo di avamposto culturale in un quartiere difficile come il Pigneto, ma ci troviamo oggi ad affrontare una situazione drammatica per cercare di garantire la nostra normale attività cinematografica”.
Oggi dunque al rischio di saltare le proiezioni, si aggiunge anche quello di dover annullare diversi incontri con registi, un Festival di cortometraggi ed eventi anche legati al Pride Month, mentre manca solo qualche mese alla fine della concessione, nel 2024.