I pini di Ostia stanno morendo uno a uno. Inesorabilmente, senza alcuno sforzo per salvarli. Una norma regionale che impone il trattamento fitosanitario per contrastare la micidiale cocciniglia tartaruga, è impunemente disapplicata dal Comune di Roma nell’area del litorale. E si preferisce abbattere gli alberi malati in attesa di un rimboschimento già in ritardo di tre anni (leggi qui).
La Commissione della Riserva statale del Litorale romano è senza guida da dieci mesi: nessuno vigila sulla mancanza di terapie per evitare la strage di pini
Prosegue la strage dei pini. Per l’ennesima volta negli ultimi tre anni (leggi qui), si lavora all’abbattimento degli alberi malati in via Villa di Plinio (leggi qui). Un lavoro massiccio, tale da richiedere persino di una proroga rispetto ai tempi previsti (leggi qui).
Mentre la famiglia Chigi (leggi qui) e i proprietari dei campeggi (leggi qui), si applicano nella terapia di contrasto alla cocciniglia tartaruga e nella compensazione ambientale, il Campidoglio ha abbandonato ogni tentativo. Almeno per quello che riguarda i pini di Ostia e dintorni, visto che in altre parti della città l’endoterapia si sta applicando con rigore.
In questa gravissima indifferenza capitolina c’è una pesante complicità: quella del Ministero dell’Ambiente. L’unico organo di controllo sovracomunale che potrebbe ingiungere al Comune di Roma gli interventi fitosanitari per salvaguardare la salute degli alberi, ovvero la Commissione della Riserva del Litorale Romano, è senza governo dall’8 agosto dello scorso anno. Decaduti il presidente Oreste Rutigliano con i commissari, non c’è chi può e deve esprimere i pareri obbligatori per la salute dell’ambiente costiero e per una sana convivenza tra esigenze urbane e quelle ecologiche.
Qualcuno sostiene che lasciar morire gli alberi agevoli appalti milionari per la loro rimozione e che vada a ingrassare l’industria delle biomasse. Vogliamo sperare che non sia così, considerato il danno procurato alla collettività da un ambiente più povero di grandi “spazzini” di Co2, di poderosi produttori di ossigeno e di perfetti regolatori del microclima urbano.
Ministro, batti un colpo se ci sei
Compito della nomina di un nuovo Presidente e dei commissari della Riserva è il Ministro all’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin (Forza Italia), evidentemente in ben altre faccende affaccendato. Così, il Comune di Roma può impunemente disinteressarsi del destino delle pinete del litorale, può ordinare l’abbattimento di centinaia di pini secolari, può autorizzare opere urbanistiche e idrogeologiche fondamentali, senza il vincolante parere della Commissione di Riserva. La norma del silenzio-assenso, infatti, prevede che trascorsi 60 giorni dalla richiesta di parere (che non può arrivare per la mancanza della Commissione), il provvedimento deve intendersi autorizzato.