Torna il Cinema in Piazza negli spazi urbani della Capitale: sul red carpet tanti attori e film internazionali, il docufilm su Morricone e l'animazione Looney Tunes. Polemiche per il finanziamento comunale
Nell’estate capitolina, anche quest’anno, ampio spazio sarà dato alle Arene di cinema e i festival cinematografici in vari luoghi della città. Si tratta di quelle della Fondazione Cinema per Roma e della Fondazione Piccolo America, che riceveranno il sostegno della Commissione Cultura di Roma Capitale e potranno così, essere fruite gratuitamente dalla cittadinanza.
Gli spazi urbani della Capitale, sono ancora una volta pronti ad accogliere la proposta cinematografica gratuita ed inclusiva intitolata “Il Cinema in Piazza”, l’iniziativa delle arene estive, che rappresenta da diversi anni un punto di forza dell’Estate Romana.
Il conto alla rovescia è già iniziato per l’avvio della prima proiezioni che si svolgerà il prossimo 2 giugno, e che fino al 16 luglio porterà in tre piazze ospiti del mondo dello spettacolo ma soprattutto 92 proiezioni, di cui 3 al Cinema Troisi, 20 incontri e 13 retrospettive.
Sarà l’estate dei grandi ospiti internazionali quella presentata dai ragazzi del Cinema Piccolo America, che allestiranno il “red carpet” in piazza di San Cosimato, piazza della Cervelletta e piazza Monte Ciocci, per accogliere attori del calibro di Darren Aronofsky per la presentazione di “The Wrestler” e “The Whale”; ma anche Ari Aster, l’attore Sam Rockwell, Bertrand Bonello, Joanna Hogg.
Sul palco della manifestazione anche Rodrigo Sorogoyen con “El Reino” e “As Bestas”, e poi Jean-Pierre Jeunet, Kenneth Lonergan con “Manchester By The Sea”, Stefano Nazzi, William Oldroyd, Giulia Steigerwalt, Erik Poppe, Julie Taymor e Elliot Goldenthal con una proiezione-karaoke di “Across The Universe” e Julien Temple.
Al Parco della Cervelletta invece appuntamento degno di nota è con Ari Aster per la presentazione di “Midsommar”, e che sarò protagonista anche al Cinema Troisi con “Beau Is Afraid”.
Un grande toga party è invece l’evento folle pensato per l’apertura di Monte Ciocci, dove tutti sono invitati a partecipare in maschera con “Animal House” di John Landis.
Il Campidoglio ha destinato alla manifestazione dei ragazzi del “Piccolo cinema America” un finanziamento di 250 mila euro e per questo le opposizioni hanno protestato, contestando che per accedere a quei fondi non è stata effettuata una gara d’appalto.
«Il rilancio della cultura e il sostegno agli eventi che riguardano la vita della città non possono prescindere dal rispetto delle regole. Il via libera della Commissione capitolina, in tempi record, a ad un finanziamento di 250mila euro per i ragazzi del Cinema America per sostenere la nona edizione del ‘Cinema in piazzà è del tutto incomprensibile. Non c’è uno studio, nessuna valutazione su costi e spese, non un bando. Uno schiaffo nei confronti tanti operatori economici, dei piccoli cinema e dei teatri della Capitale che durante tutto l’anno assolvono ad una funzione sociale, ludica e formativa indispensabile per la vita cittadina». Così in una nota il consigliere capitolino della Lega e segretario romano del partito Davide Bordoni. “A tutto questo, si aggiunge il fatto che dietro all’impegno del Campidoglio ci sarebbe stata una chiara minaccia e un’occupazione delle stanze del Comune durata un’intera notte da parte del ‘frontman’ dei ragazzi del Cinema America”.
“Occupi la sala consiliare pretendendo i fondi per autofinanziare le tue campagne cinematografiche? Il sindaco ti regala in contanti 250 mila euro. Poi è bello sentirli parlare di legalità e rispetto della legge” commenta il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia. «Per gli altri – ha continuato – la legge si applica, per gli amici s’interpreta. Sulla legittimità di questo atto, mi auguro ci sia un’indagine della Corte dei Conti per danno erariale mentre sul fronte nazionale chiederò un’audizione del sindaco Gualtieri in commissione e presenterò un’interrogazione parlamentare al ministro Piantedosi».
Valerio Carocci, presidente del Cinema America, qualche giorno fa, proprio per attirare l’attenzione sul ritardo dei fondi, aveva compiuto un’azione simbolica in Campidoglio («sono salito dal sindaco, ho lasciato il documento e me ne sono andato, non c’è stato nessun interessamento della Digos né nessuna telefonata di Elly Schlein» dice commentando gli articoli usciti su quanto accaduto, che avevano definito la sua «un’occupazione»).