I carabinieri e gli ispettori della Asl stanno appurando l'esatta dinamica dei fatti che hanno portato alla morte del bambino, sequestrando l'area della piscina
Roma: una morte drammatica e dai contorni ancora tutti da chiarire per stabilire le esatte responsabilità e la dinamica della morte di un bambino di appena 3 anni che ha perso la vita nella serata della domenica appena trascorsa, 28 maggio, quando il piccolo è stato trovato senza vita all’interno di una piscina di un centro sportivo della Capitale.
Vani tutti i tentativi di rianimarlo e salvargli la vita, con l’intervento del personale medico Ares 118 chiamato sul posto d’urgenza, al civico 64 della via nel popoloso rione capitolino di Centocelle che ha potuto solo attestarne il decesso.
Da quello che al momento filtra dalle indagini dei carabinieri titolari dei rilievi, i Militari del nucleo di Roma Casilina, competenti per zona, intorno alle 20 di ieri sera c’è stato il ritrovamento del corpo del piccolo, che si trovava nell’impianto per festeggiare insieme alla sua famiglia nel corso di un evento organizzato dalla comunità ivoriana del quartiere.
Tra le ipotesi al vaglio delle forze dell’ordine, attualmente la più probabile e che verrà smentita o confermata dall’autopsia sulla salma del bimbo e dalle immagini dei filmati delle telecamere presenti internamente ed esternamente, che sono state già visionate, c’è quella che la vittima sia stata attratta dall’acqua della piscina e in qualche modo sia riuscito a tuffarsi in acqua oltrepassando le recinzioni che la delimitavano dal resto del centro sportivo.
Resterà dunque da stabilire chi dovesse vegliare, oltre ai genitori e agli adulti presenti, e se ci possano essere responsabilità anche per i dipendenti della struttura, con gli ispettori della Asl che si stanno occupando di appurare se le norme di sicurezza fossero tutte applicate al meglio e hanno disposto per ulteriori approfondimenti, il sequestro della zona della piscina.
La scorsa settimana, inoltre, vi abbiamo descritto della drammatica corsa contro il tempo per cercare di salvare la vita ad un altro bambino di 2 anni che, ad Aprilia, si era sentito male andando in crisi respiratoria, rendendo necessario l’arrivo dei carabinieri e dell’eliambulanza, con i soccorsi che purtroppo sono risultati vani.
Proprio oggi, 29 maggio, infine, nel contesto di un incidente stradale avvenuto questa mattina a Pomezia, invece, vi abbiamo raccontato di come una bambina di appena 6 anni, nata nel 2017, sia stata elitrasportata d’urgenza in ospedale al Bambin Gesù per le ferite riportate nello scontro tra il furgone sul quale viaggiava ed un mezzo pesante.
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