Tassista abusivo 59enne aggredisce sessualmente una donna straniera durante il tragitto per portarla in hotel, dopo averla adescata all'aeroporto
Fiumicino: un viaggio in taxi in una calda serata estiva si è trasformato in un vero e proprio incubo carico di violenza per una donna arrivata all’aeroporto internazionale “Leonardo Da Vinci” e, una volta arrivata in aeroporto, come spesso accade, è stata contorniata da tassisti che volevano proporle la classica corsa a prezzi stracciati e ottenere guadagni superiori a quelli delle tariffe previste dalla legge.
Sfortunatamente in questo caso, con i fatti che si sono svolti il 17 luglio scorso ma la sentenza è giunta solo ieri, venerdì 26 maggio, la vittima è una donna straniera che non sapeva della piaga che da tempo affligge la Capitale, quella delle corse illegali o proposte da abusivi e allora è inconsapevolmente entrata in uno di questi tassisti abusivi che, fintamente, aveva detto di essere un veicolo che lavorava con Uber, mentendo e pattuendo 50 euro di corsa per portarla a destinazione.
A quel punto la donna ha chiesto di portarla presso un hotel sulla via Aurelia, il Carpegna Palace e, una volta messo in moto, in base al resoconto della vittima, della quale non è stata rivelata l’identità, sarebbe stata sessualmente aggredita dal tassista cinquantanovenne durante il tragitto.
A conferma di questo, come prova, durante il processo la signora ha mostrato agli inquirenti le tracce di liquido seminale che avevano imprgnato la sua borsetta.
Arrivata a destinazione, seppur ovviamente sotto choc, la vittima ha mantenuto la calma e ha dovuto anche pagare il prezzo della corsa pattuito, con una scusa si è fatta dare il numero di cellulare dal bruto, per poi andare via.
Tuttavia, il giorno seguente, l’aggredita è andata dalla polizia, e ha fatto partire le indagini denunciando le violenze e forze dell’ordine, anche grazie alle prove e all’identikit fornito clo ha trovato e arrestato l’aggressore circa una settimana dopo i fatti contestati.
Proprio ieri, infine, si è dunque completata l’udienza preliminare al tribunale di Roma con il magistrato che ha condannato il tassista a 2 anni e 8 mesi di reclusione, mentre il Pubblico Ministero era partito da una richiesta di 4 anni.
L’uomo sconterà la pena a suo carico indossando il braccialetto elettronico ed è stato messo agli arresti domiciliari.
Come sempre in questi casi ricordiamo ai nostri lettori che l’indagato va ritenuto come presunto innocente fino al terzo e ultimo grado di giudizio e fino all’emissione della sentenza definitiva di condanna.