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Carcere di Civitavecchia, nuova aggressione manda agente in ospedale: la terza in pochi giorni

Carcere di Civitavecchia, dopo una rivolta e un tentativo di sequestro, nuova aggressione manda un agente in ospedale. FP CGIL Polizia Penitenziaria: "Situazione fuori controllo"

Aveva quasi concluso il colloquio con i familiari il detenuto che oggi ha aggredito all’improvviso un agente della Polizia Penitenziaria addetto al reparto. L’uomo con problemi psichiatrici, in preda ad un raptus si sarebbe scagliato contro il poliziotto accanendosi con una scarica di pugni al volto, e facendolo finire in ospedale.

Carcere di Civitavecchia, dopo una rivolta e un tentativo di sequestro, nuova aggressione manda un agente in ospedale. FP CGIL Polizia Penitenziaria: “Situazione fuori controllo”

Nel Nuovo Carcere di Civitavecchia, una situazione di sovraffollamento e nel contempo un grave problema di carenza di organico, sta facendo esplodere quasi quotidianamente, episodi di violenza dei detenuti a danno del personale di Polizia Penitenziaria.

Ancora oggi, dopo il tentato sequestro di un Poliziotto, e la rivolta di alcuni detenuti lo scorso 22 maggio, contro la decisione del trasferimento in un altra struttura, un detenuto con accertati problemi psichiatrici, durante il colloquio con i suoi familiari in visita nel Nuovo Complesso, ha aggredito un agente della Polizia Penitenziaria colpendolo ripetutamente al volto con dei pugni.

L’uomo è stato soccorso in ospedale per le cure, ma sulla situazione sempre più fuori controllo è intervenuto il Coordinatore regionale Ciro Di Domenico della FP CGIL Polizia Penitenziaria: “La situazione più volte riscontata come ancora ieri, è quella di una grave carenza di organico del personale di Polizia Penitenziaria e un sovraffollamento reale del 176% di detenuti composti per il 46% da ristretti stranieri”.

E, la previsione di disordini ed aggressioni in carcere, ha trovato riscontro anche oggi: “Una brutale, improvvisa aggressione nei confronti di un servitore dello Stato recatosi al lavoro per svolgere il proprio dovere – ha dichiarato Mirko Manna, Nazionale FP CGIL Polizia Penitenziaria -. Tutto questo mentre Il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Giovanni Russo, è scomparso dalla vista dei Poliziotti penitenziari, è tutto concentrato sulle “best practice” a favore dei detenuti e si volta dall’altra parte fingendo di non leggere i dati e i comunicati quotidiani delle aggressioni dei detenuti nei confronti dei Poliziotti penitenziari”.

Solo all’inizi della settimana un lancio di bombolette accese dopo l’aggressione ad una guardia presa a sediate aveva creato il panico nel nuovo complesso, facendo schizzare frammenti metallici contro gli agenti: “Non è possibile che un Poliziotto Penitenziario debba recarsi al lavoro con la certezza che gli capiti qualche “evento critico” come lo chiamano al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria – ha dichiarato Mirko Manna, Nazionale FP CGIL Polizia Penitenziaria, che denuncia omertà e inerzia -. Il Capo della DAP ora fornisca ai sindacati i dati delle aggressioni dei detenuti contro i Poliziotti che abbiamo chiesto da mesi. Se lui non è in grado di rendersi conto della gravità in cui versano le carceri, si faccia da parte”.