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Roma, uccise Aldo Abbrugiati a 160 chilometri orari: condanna a 6 anni

Il ventenne di Fiumicino Aldo Abbrugiati era stato ucciso da un ubriaco alla guida che viaggiava a 160 chilometri orari

È stato condannato a 6 anni di carcere Pietro M., l’automobilista accusato di omicidio stradale aggravato per aver tamponato e ucciso sul  Gra il ventenne di Fiumicino Aldo Abbrugiati. L’incidente provocato dall’automobilista ubriaco e al volante a 160 chilometri orari aveva coinvolto quattro auto.

Il ventenne di Fiumicino Aldo Abbrugiati era stato ucciso da un ubriaco alla guida che viaggiava a 160 chilometri orari

Lo ha stabilito oggi, 22 maggio, il gup di Roma al termine di un processo svolto con il rito abbreviato. Il giudice ha disposto anche una provvisionale immediatamente esecutiva di 250 mila euro in favore dei genitori che erano presenti in aula e sono apparsi visibilmente commossi dopo la lettura delle sentenza.

Il gup non ha concesso le attenuanti generiche per lo stato di ebbrezza e la velocità nella guida. La scelta del rito abbreviato, però, ha comunque garantito all’imputato lo sconto di un terzo della pena che è stata stabilita in sei anni.

Noi siamo delusi dalla giustizia italiana perché ci aspettavamo una condanna esemplare che scoraggiasse tutti quelli che si mettono alla guida ubriachi. Invece ecco lo sconto di pena come fossimo al supermercato della giustizia. Aldo è stato ucciso una seconda volta e noi non ci capacitiamo di questo” il commento della mamma di Aldo.

Il patteggiamento era stato bocciato

Il gip in una delle ultime udienze aveva respinto per l’automobilista il patteggiamento della condanna a 4 anni sottolineando tre motivazioni: l’imputato viaggiava a 160 km orari, e in stato di ebbrezza superando il doppio del limite di legge, e poi non avrebbe mostrato segni di aver compreso appieno la gravità della sua condotta.  (leggi qui

Il gip infatti ricorda che l’imputato si era messo “alla guida della propria autovettura in stato di alterazione dovuta all’assunzione di sostanze alcoliche in quantitativi superiori al doppio del limite consentito dalla legge (2,2 g/l) e procedendo ad una velocità notevolmente superiore al limite consentito per quel tratto di strada (160 km orari).

Non risultano pertanto elementi di positivo apprezzamento della condotta anche extraprocessuale dell’imputato che per giunta, nel corso dell’interrogatorio in sede di convalida dell’arresto ha mostrato di non aver colto appieno la gravità del suo comportamento”, conclude il giudice.

L’incidente in cui aveva perso la vita il ventenne di Fiumicino si era verificato intorno alle 2 di notte al km 38 del Raccordo anulare: Aldo era solo sulla sua auto e stava rientrando a casa dopo una festa con gli amici che lo seguivano su altre due vetture.

A provocare lo scontro che ha coinvolto quattro auto il 43enne alla guida di una Bmw.  Guidava ubriaco, per lui, quindi, era stato disposto l’arresto per omicidio stradale.