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Roma, truffa da migliaia di euro a imprenditore: promessi incarichi prestigiosi. A processo in due

Un imprenditore ha subito una truffa da migliaia di euro, cadendo nel tranello dei due indagati, che millantavano importanti conoscenze capaci di far entrare la vittima in un giro di prestigiosi incarichi lavorativi

Roma: dava denaro, in cambio di lavori prestigiosi che però non gli sono mai arrivati. In questo modo ha raccontato di essere stato raggirato un imprenditore operante nel settore del lusso, con due persone che ora finiranno a processo per questi fatti.

Un imprenditore ha subito una truffa da migliaia di euro, cadendo nel tranello dei due indagati, che millantavano importanti conoscenze capaci di far entrare la vittima in un giro di prestigiosi incarichi lavorativi

Sono stati accusati per aver raggirato un imprenditore e indagati per i reati di truffa e simulazione di reato dalla Procura di Roma due uomini A.W. e V.C., che avrebbero ingannato il manager paventandogli l’opportunità di farlo entrare in un giro di importantissimi incarichi lavorativi millantando conoscenze mai possedute e per questo gli hanno chiesto soldi utili a far andare in porto queste operazioni.

Ovviamente era tutto falso, e ora la coppia di indagati ne dovrà rispondere in tribunale.

Tutto è partito da una denuncia del febbraio 2017 che si è ora concretizzata con i rinvii a giudizio, con l’imprenditore stesso che ha dato il via alle indagini denunciando gli inganni subiti.

V.C. in particolare, già in passato era stato denunciato per reati simili nel 2012 e nel 2023 nel corso di altri episodi nei quali aveva agito con lo stesso modus operandi, millantando a terzi di possedere conoscenze utili a far entrare in un importante giro lavorativo le sue vittime.

Nel caso descritto in apertura, V.C. invitava addirittura l’imprenditore a Roma, per mostrargli il suo ufficio, dove ha intavolato la truffa millantando varie conoscenze di prestigio utili a far entrare l’ingannato in prestigiosi posti di lavoro, tra i quali il Vaticano e chiedendo subito 10mila euro per inserirlo nel contesto del Campidoglio, alle quali sarebbero dovute poi venire aggiunte tre mensilità del suo futuro stipendio, altri 12mila euro per essere assunto all’Eni e 25mila euro per un posto di lavoro alla Pontificia Università del Vaticano.

A quel punto il truffato, ammettendo di non avere quest’ultima somma, avrebbe chiesto aiuto economico a sua mamma, che poi è venuta a mancare.

Successivamente V.C. avrebbe simulato il furto mai avvenuto del denaro.

Sia le condotte della vittima che quelle dei truffatori sono al vaglio delle autorità, mentre l’altra persona, A.W. è indagata perchè l’imprenditore avrebbe denunciato la sua richiesta di ricevere sottobanco altri 6mila euro per farlo accedere e lavorare nei servizi segreti del Vaticano.

In un altra vicenda da noi raccontatavi la scorsa settimana, c’è stata la condanna a 1 anno di carcere ai danni di una escort di 58 anni perchè la donna, nel tempo, dopo aver sedotto un altro manager capitolino, gli avrebbe sottratto 60mila euro, anche fingendo una gravidanza fittizia.

Come sempre ricordiamo ai nostri lettori che gli indagati al momento vanno ritenuti presunti innocenti in quanto il procedimento versa nella fase delle indagini preliminari e lo resteranno fino all’emissione della sentenza irrevocabile di condanna, con le prove che si formeranno eventualmente nel corso del processo.

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