Roma: in questo periodo si sta assistendo ad una boom di negozi svaligiati specialmente in orario notturno, con l’ultimo colpo che ha completamente distrutto e depredato lo One store di via Aurelio Galeppini, nel quadrante sud della Città Eterna, a Mezzocammino, che è solo l’ultimo della serie, per una vera e propria escalation di furti.
In quasi tutti i colpi si è agito utilizzando un modus operando simile, sempre di notte e colpendo una specifica categoria di negozi
Qui, con la “tecnica della campana di vetro”, ovvero bloccando la strada con una campana per la raccolta del vetro piazzata sempre in mezzo alla strada, con lo stesso modus operandi in quasi tutti i blitz, i malviventi hanno potuto fare poi irruzione e spaccato la vetrina del locale commerciale rubando merce in quantità e mettendolo a soqquadro, per l’ennesima effrazione sempre allo stesso punto vendita, in un esercizio gestito da cinesi.
Ecco perchè si sospetta che dietro all’assalto a questo store di Mezzocammino ci sia lo stesso clan criminale che pochi giorni fa, il 16 maggio, ha rubato in un negozio di casalinghi di via Giacomo Corradi a Monteverde, sempre di notte, poco dopo l’una e sempre in un’attività commerciale gestita da cittadini cinesi, provocando anche un grosso incendio.
Del caso si stanno occupando i carabinieri del commissariato Gianicolense competente per zona, che cercano punti di contatto tra i due blitz, dato il modus operandi simile e sempre a danni di locali gestiti da cittadini asiatici.
Nel dettaglio, subito i filmati di videosorveglianza presenti hanno smentito la prima ipotesi, ovvero quella che l’incendio fosse stato provocato da un guasto agli impianti della rivendita di casalinghi: le forze dell’ordine hanno scoperto che un ladro restava all’esterno, facendo da “palo” mentre un altro a serranda forzata, entrava all’interno, cercava soldi nella cassa ma restando a mani vuote si metteva a trafficare cercando probabilmente merce di valore.
D’un tratto le telecamere interne riprendono un lampo, e poi il locale viene invaso dalle fiamme, con il rogo che impone la fuga ai criminali che, con volto coperto dal passamontagna, si ipotizza abbiano dato fuoco al negozio come rappresaglia per essere rimasti “a bocca asciutta”.
Il locale di Monteverde si trovava ovviamente a livello del piano stradale, come tutti i negozi, e le fiamme divampate hanno messo di soprassalto i cittadini, anche se alla fine, fortunatamente, nessun inquilino della palazzina che ospitava il negozio in questione è rimasto ferito o intossicato.