Blocco dell’autostrada Roma-Fiumicino in direzione aeroporto, vicino allo scalo Leonardo da Vinci. Venti attivisti ambientalisti di Ultima Generazione nella mattinata di oggi, lunedì 15 maggio, sono tornati in azione e hanno occupato la carreggiata in direzione del litorale.
Gli automobilisti diretti in aeroporto infuriati. Gli attivisti, una ventina in tutto, denunciati per tre reati
L’iniziativa, come di consueto, ha scatenato le proteste degli automobilisti, in particolare di chi era diretto in aeroporto e temeva di perdere il volo. La protesta stavolta è durata pochi minuti. La Polizia è subito intervenuta per trascinare via i manifestanti.
Una volta al vicino Commissariato per i venti manifestanti è scattata la denuncia per blocco stradale, manifestazione non autorizzata e resistenza a pubblico ufficiale, oltre che il Foglio di via obbligatorio che impedirà loro di rientrare nel territorio comunale di Fiumicino.
Pochi giorni fa a Clodio si aperto il primo processo a carico di tre attivisti di Ultima Generazione. L’accusa per loro è di danneggiamento. Avevano imbrattato una facciata di Palazzo Madama (leggi qui).
La protesta
“La stagione calda in arrivo rinnova in noi il terrore per la siccità che quest’anno sta colpendo l’Italia già dall’inverno e che sta mettendo a rischio i raccolti del settore agricolo“, fanno sapere gli ambientalisti. “Blocchiamo le strade perché non vogliamo in futuro combattere per l’acqua e per il pane. Ci sono già contadini che litigano perché si rubano l’acqua a vicenda“.
“Ci saranno gravi conseguenze anche per il settore turistico, dato il probabile razionamento dell’acqua a cui andremo incontro che non permetterà, tra le altre cose, il riempimento delle piscine – continuano – E tu, come ti vedi fra vent’anni, se già oggi viviamo sulla nostra pelle le conseguenze del collasso climatico?”.
Gli automobilisti che in genere incappano con le proteste e i blocchi stradali spesso scendono e tentano di trascinare via con la forza i manifestanti. “Volete protestare? Bene. Andate altrove. Magari sotto i palazzi del potere“.
La risposta degli attivisti ambientalisti è pronta: “Durante la nostra azione al Colosseo ci è stato chiesto a gran voce di andare a manifestare in Parlamento, l’abbiamo già fatto!
Per questo il Senato si è costituito parte civile e noi il giorno del processo siamo stati presenti con un presidio a Clodio“.