Roma, strage di Fidene: l’armeria del poligono sequestrata

Nel poligono dove si allenava il killer posta sotto sequestro dai carabinieri l'armeria

Armeria sotto sequestro e stop anche al noleggio delle armi. Nell’ambito del procedimento penale aperto in seguito alla strage di Fidene  dello scorso dicembre costato la vita di tre persone, su delega della Procura, i carabinieri del Nucleo Investigativo hanno fatto scattare il sequestro preventivo dell’armeria del Poligono Umberto I (Tiro a segno Nazionale), in viale di Tor di Quinto. E’ lì che il killer aveva prelato la pistola prima di giustiziare senza un perché e senza pietà tre persone nel corso di una riunione di condominio del suo complesso residenziale.

Nel poligono dove si allenava il killer posta sotto sequestro dai carabinieri l’armeria

I carabinieri hanno notificato il decreto di sequestro preventivo, emesso dal Gip del Tribunale di Roma, su richiesta della locale Procura, a Claudio Campiti autore della strage, al presidente della sezione Tiro a segno Nazionale e all’addetto dell’armeria.

Il decreto del Gip riporta anche il divieto assoluto di effettuare il noleggio, a qualunque titolo, delle armi di proprietà del Tiro a Segno Nazionale-Sezione di Roma; che abbiano accesso alle linee di tiro esclusivamente i soggetti titolari di una autorizzazione di P.S:, se muniti di un’arma di esclusiva proprietà.

La strage con la pistola dell’armeria

La mattina dell’11 dicembre 2022, Claudio Campiti – socio del poligono – si era recato alla struttura, e aveva preso come al solito l’arma per andare a sparare.

Invece di dirigersi verso l’area dedicata era risalito in macchina per raggiungere via Colle Giberto dove in quel momento si stava tenendo la riunione condominiale del consorzio Valle Verde, dove Campiti abitava in condizioni di estremo disagio. E’ lì che con una Glock sottratta all’armeria del poligono ha fatto fuoco uccidendo tre persone Sabina Sperandio, Elisabetta Silenzi e Nicoletta Golisano e ferendone quattro.