Due aggressioni dei detenuti agli agenti di Regina Coeli: uno rischia di perdere un occhio

Due aggressioni dei detenuti contro gli agenti all'interno del carcere capitolino. Nell'episodio più grave, l'agente di polizia penitenziaria rischia di perdere l'uso di un occhio

TASSI-CARCERI-SOVRAFFOLLAMENTO-LAZIO-
Il carcere di Regina Coeli

Roma: pesantissima doppia aggressione nel carcere capitolino di Regina Coeli, tra sabato scorso e ieri, lunedì 8 maggio, con un agente della penitenziaria che in una di queste, attaccato da un detenuto, rischia ora di perdere un’occhio per le gravi ferite riportate.

Due aggressioni dei detenuti contro gli agenti all’interno del carcere capitolino. Nell’episodio più grave, l’agente di polizia penitenziaria rischia di perdere l’uso di un occhio

Il Sindacato di categoria lancia ancora una volta l’allarme sulla pericolosità delle situazioni che improvvisamente scaturiscono nelle carceri italiane ed in particolare in quello romano.

In un caso c’è stata dapprima l’attacco di un primo detenuto che con una testata ha ferito un agente ferito al naso, e un’altro al braccio e, quello in questione, il più grave, con un altro membro della penitenziaria che, in una colluttazione scaturita ieri, 8 maggio, attaccato da un secondo galeotto, rischia di perdere la vista e l’occhio dopo che un pezzo di ceramica gli è stato lanciato in pieno viso.

Nella prima aggressione il protagonista è un carcerato di etnia araba che ha colpito al volto con una testata un ispettore e poi ferito al braccio un altro poliziotto, ma ci sarebbe stato, in base alle dichiarazioni del Sindacato autonomo di Polizia Penitenziaria, il Seppe, anche quello ancora più pericoloso con un poliziotto prossimo a perdere un occhio nel secondo assalto da parte di un altro criminale.

Il Sappe ha evidenziato come ormai da tempo immemore le condizioni di sicurezza e sovraffollamento dei penitenziari, con la presenza anche di malati psichiatrici estremamente instabili, mettano quotidianamente a repentaglio l’incolumità degli agenti, e anche le sigle sindacali di Fns Cisl Lazio, al riguardo, ha rincarato la dose, mettendosi sulla stessa lunghezza d’onda: “Purtroppo dobbiamo evidenziare che le promesse di invio di personale di Polizia Penitenziaria si son dimostrate vane dato che l’invio di unità in uscita è maggiore rispetto a quelle  in entrata e ,quindi,  la carenza resta cronica. Le aggressioni di questi giorni  sono dovute ,anche , alla presenza di detenuti con problemi psichiatrici. Se non si comprende che tale problema non è gestibile dall’Amministrazione Penitenziaria ma che vi è necessità di aumentare la sanità psichiatrica, allora vuol dire scaricare il problema sul Corpo di Polizia Penitenziaria”

In particolare questa sigla sindacale evidenzia infine un drammatico dato su tutti, che permette di capire lo stato d’emergenza che rischia di far collassare il sistema carcerario di Regina Coeli: “Giova ricordare il cronico sovraffollamento dell’istituto della Capitale: con il 127% di detenuti, infatti, la nostra Regione supera la percentuale nazionale. La Fns Cisl Lazio è pronta a qualsiasi confronto in sede tecnica e politica ma lo Stato dimostri che c’è e che il sistema penitenziario è realmente in grado di garantire sicurezza a chi ci lavora ed alla collettività tutta”.