Bracciano, ex vertici Acea 2017 a processo per l’abbassamento del livello del Lago

Partito il processo penale per il disastro ambientale contro gli ex vertici di Acea Ato 2 del 2017 per l’abbassamento del livello del lago di Bracciano

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Immagine di repertorio.

Bracciano: al via il processo contro i vertici di Acea Ato 2 del 2017 che andranno alla sbarra per disastro ambientale ed il Comitato Difesa Lago di Bracciano che sarà presente in aula come parte civile.

Partito il processo penale per il disastro ambientale contro gli ex vertici di Acea Ato 2 del 2017 per l’abbassamento del livello del lago di Bracciano

Si è tenuta il 4 maggio dopo il rinvio a giudizio dei componenti del Consiglio di Amministrazione di Acea Ato 2 che a quel tempo era retto da Paolo Tolmino Saccani.

Il Comitato per la Difesa del Lago di Bracciano, parte civile e firmatario dell’esposto dal quale presero le mosse le indagini, afferma in proposito, sull’argomento: Non dovrà più accadere che una multinazionale che gestisce un bene comune come l’acqua faccia scempio di un bene protetto come il lago di Bracciano offendendo le comunità che lo abitano. A sei anni dai fatti mentre al lago manca ancora circa un metro d’acqua per raggiungere il livello dello zero idrometrico corrispondente all’incile del fiume Arrone e non si ha notizia di alcun investimento di Acea Ato 2 sul territorio e sulla rete idrica, se non quella dell’acquisizione del sistema idrico integrato del Comune di Anguillara e di Canale Monterano del 30 settembre scorso”.

Inoltre, il Comitato per la Difesa del Lago di Bracciano, dichiara quanto segue: “Ringraziamo espressamente il nostro pool di avvocati – Simone Calvigioni, Francesco Falconi, Mario Lepidi Marco Marianello – che in modo del tutto volontario ha condotto ad una battaglia legale che ci ha dato ragione ai livelli più alti, sia dinanzi il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche che in Cassazione. Ancora una volta ci appelliamo al ministero dell’Ambiente a richiedere il risarcimento danni ambientali”.

“La normativa – sottolinea il Comitatoprevede che sia l’unico organismo a poterlo fare. Altro appello è rivolto al Comune di Roma, detentore del 51 per cento delle azioni, e ai romani affinché non si schierino più, come è accaduto con la giunta Raggi, a fianco di una multiutility che distribuisce dividendi senza farsi scrupolo di ridurre un lago protetto alla stregua di un mero invaso da sfruttare a piacimento”.

Al riguardo, al termine della prima udienza odierna, si è così espressa, a margine, Graziarosa Villani, la Presidentessa del Comitato a difesa del Lago di Bracciano-Martignano: “Tra gli eventi di rilievo avvenuti nell’udienza di stamane c’è che i comuni di Anguillara  e Bracciano che ancora non lo avevano fatto, si sono ufficialmente costituiti come parte civile nel processo ed oltre alla presenza di tutte le parti civili annunciate, c’erano anche altre associazioni, oltre a noi del Comitato promotore, che ha portato alla denuncia e alle indagini. Inoltre la prossima udienza è stata fissata per il prossimo 26 di ottobre alle ore 10.30. Sarà un ulteriore step molto importante, dato che in questa data verranno ascoltati i periti del pubblico ministero Delio Spagnolo, ossia tecnici come ad esempio i biologi, che avevano fatto la perizia a suo tempo, grazie alla quale è stato certificato il danno ambientale”.

Il desiderio del comitato, da qui alla prossima udienza è soprattutto uno: “Come comitato – conclude la Presidentessa – noi facciamo appello al Ministro dell’Ambiente italiano per far costituire parte civile anche il Ministero, che nonostante i precedenti appelli ancora non si è costituito, per difendere l’ecosistema protetto del lago”.

Ricordiamo come sempre ai nostri lettori che le prove si sviluppano nel corso del processo e che tutti gli indagati, fino al terzo grado di giudizio, sono da considerarsi come presunti innocenti.