Paolo Virzì torna a Ventotene. Il regista di Siccità qualche giorno fa ha iniziato a girare qui il suo nuovo film “Un altro ferragosto”, sequel del cult “Ferie d’agosto” del 1996. Il primo ciak il 25 aprile, tra la curiosità dei primi bagnanti.
Un film che si farà attendere. “Un altro Ferragosto” vede il ritorno a Ventotene delle due famiglie contrapposte di villeggianti, i Molino e i Mazzalupi.
Nel cast tornano infatti molti dei protagonisti di Ferie d’agosto, affiancati da nuovi interpreti: Silvio Orlando, Sabrina Ferilli, Christian De Sica, Laura Morante, Rocco Papaleo, Carpenzano, Vinicio Marchioni, Anna Ferraioli Ravel, Gigio Alberti, Agnese Claisse, Paola Tiziana Cruciani, Claudia Della Seta, Emanuela Fanelli e Lorenzo Fantastichini.
Il film precedente si chiudeva con una sera d’agosto del 1996 nella casa di Ventotene dove Cecilia (Laura Morante), compagna del giornalista Sandro Molino (Silvio Orlando) rivela a lui di essere incinta.
Nel sequel, la cui sceneggiatura è firmata da Francesco Bruni, Carlo Virzì e Paolo Virzì, Altiero Molino, il figlio ormai cresciuto, è un ventiseienne imprenditore digitale che torna a Ventotene col marito fotomodello per radunare i vecchi amici intorno al padre malato e regalargli un’ultima vacanza in quel luogo per lui così caro.
Non si aspettava di trovare l’isola in fermento per il matrimonio di Sabry Mazzalupi (Anna Ferraioli Ravel) col fidanzato Cesare.
La ragazzina, goffa figlia del bottegaio romano Ruggero, è diventata una celebrità del web e le sue nozze sono un evento mondano che attira i media.
Due tribù di villeggianti, due Italie apparentemente inconciliabili, destinate ad incontrarsi di nuovo a Ferragosto, per una sfida stavolta definitiva.
“Riunire la gloriosa banda degli interpreti, mescolandola ai nuovi formidabili ingressi, mi elettrizza”, il commento di Paolo Virzì.
“Finora ci avevo pensato solo per scherzo, tante volte, quasi tutte le volte che finivo un film. Adesso torniamo a Ventotene e diamo un seguito alla commedia di quelle due famiglie”, ci scherza Virzì. “Scrivevo nuovi copioni che poi buttavo, o mettevo da parte. Tante cose mi trattenevano ed ero giunto alla conclusione che a Ventotene ci sarei tornato solo in gita. Invece stavolta sta succedendo davvero, chissà perché proprio adesso, nel duemilaventitré”.