Affrancazione Dragoncello: attesi da 5 anni nuovi calcoli dovuti. Il Comune inadempiente dopo due condanne

Affrancazione Dragoncello, i proprietari del Piano Zona 11V inviano 500 lettere al sindaco: "Da cinque anni il Comune tiene bloccata la compravendita delle nostre case"

Dai cittadini di Dragoncello del Piano di zona 11V, arriva la richiesta corale al Comune di Roma di ottemperare alle sentenze del TAR e del Consiglio di Stato secondo le quali Roma Capitale è stata condannata a rifare i calcoli degli oneri di trasformazione delle abitazioni per consentire ai proprietari il passaggio da diritto di superficie a diritto di proprietà.

Dall’espressione di entrambe le sentenze però, nulla è accaduto, per questo all’esito dell’assemblea dei residenti tenutasi nei giorni scorso, la decisione presa per sollecitare a Roma Capitale quest’azione amministrativa dovuta, è stata oggi quella di inviare singolarmente 500 lettere al sindaco. I dettagli della vicenda.

Affrancazione Dragoncello, i proprietari del Piano Zona 11V inviano 500 lettere al sindaco: “Da cinque anni il Comune tiene bloccata la compravendita delle nostre case”

Stanno ancora brancolando nel buio di cittadini proprietari delle abitazioni comprese nel Piano di Zona 11V a Dragoncello, tenuti in ostaggio in un vicenda che ancora non gli consente di vendere i loro immobili a prezzo di mercato, per uno stop obbligato nella pratica di affrancazione, e legato all’attesa del ricalcolo degli oneri di trasformazione da diritto di superficie a diritto di proprietà.

Una vicenda partita nel 2005 con la richiesta di pagamento di somme non dovute dalla soc. GEMMA S.p.A., che per conto del Comune di Roma, pretendeva entro 60 giorni somme spropositate tra gli 8mila ed i 14mila euro, poi rivelatesi errate, a titolo di conguagli per gli oneri di esproprio delle aree di costruzione, collegate alla possibilità di trasformare il diritto di superficie in diritto di proprietà.

Soldi non dovuti, risultato di una grave inadempienza del Comune di Roma, che avrebbe già dovuto provvedere al ricalcolo corretto a partire dal 2019 a seguito della prima condanna del Tar, e successivamente di quella del Consiglio di Stato del 2022.

Dall’espressione di entrambe le sentenze però, nulla è accaduto, per questo all’esito dell’assemblea dei residenti tenutasi nei giorni scorso, la decisione presa per sollecitare a Roma Capitale quest’azione amministrativa dovuta, è stata oggi quella di inviare singolarmente 500 lettere al sindaco.

Sugli immobili dunque pende ancora la rideterminazione degli oneri di trasformazione da diritto di superficie a diritto di proprietà. Oneri per i quali da 18 anni Roma Capitale aveva richiesto importi gonfiati dalle proprie inefficienze: In questi 18 anni i proprietari hanno sempre avuto ragione – spiega il Coordinamento Cittadini Dragoncello 167 –, ma nonostante le due sentenze, la prima di condanna a rifare i calcoli degli oneri di trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà, e la seconda a risarcire gli aventi diritto per lentezza dei procedimenti giudiziari, nulla si è mosso e nel frattempo si sono comunque gradualmente bloccate le compravendite e gli immobili tendono a svalutarsi in una già difficile congiuntura economica che erode il potere di acquisto dei salari di centinaia di famiglie a basso reddito. Le stesse famiglie – proseguono – chiamate da Roma Capitale a versare oneri di migliaia di euro per la trasformazione del diritto di proprietà. Ora basta, dopo cinque anni di attesa, abbiamo concordato di scrivere singolarmente al Sindaco Gualtieri affinché intervenga e dia dimostrazione che le sentenze si rispettano” – conclude il portavoce del Coordinamento Tersilio Calipa.