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San Felice Circeo, automobilista nel burrone per evitare un cinghiale: è in fin di vita

La ragazza stando alle prime ricostruzioni avrebbe sterzato di botto per evitare il cinghiale spuntato fuori dalla boscaglia all'improvviso e finendo in un burrone

Un’incidente gravissimo e la vita di una giovane donna appesa un filo, questo è il bilancio del sinistro che ha visto coinvolta, nel litorale sud, nei pressi di San Felice Circeo, una ragazza che per evitare di colpire con la sua vettura un cinghiale sbucato dal nulla, ha sterzato bruscamente  ed è finita rovinosamente fuori strada, distruggendo il suo veicolo, finito in un burrone.

La ragazza stando alle prime ricostruzioni avrebbe sterzato di botto per evitare il cinghiale spuntato fuori dalla boscaglia all’improvviso e finendo in un burrone

I fatti si sono svolti verso le 22.30 della scorsa serata, martedì 18 aprile, quando la giovane, la cui identità non è stata ancora resa nota, viaggiava in zona Torre Paola e il cinghiale è apparso dal nulla, obbligando l’automobilista a deviare bruscamente il suo percorso, finendo dritta nella scarpata a bordo della sua auto, poco oltre la curva di Via Pedemontana.

Il personale medico dell’Ares  118 giunto sul posto d’urgenza per trasportarla con l’ambulanza in ospedale in codice rosso l’ha trovata in gravissime condizioni per le tante ferite riportate, intervenendo assieme ai carabinieri ed ai pompieri che l’hanno estratta dall’auto.

Ancora molti punti oscuri riguardo a questo evento, con la dinamica dell’accaduto che al momento è questa, ma potrebbe essere arricchita o smentita dai rilievi attualmente in corsa, con tutte le ipotesi attualmente valide, e la donna che lotta tra la vita e la morte.

In un altro grave incidente stradale avvenuto anni fa e sul quale adesso, dopo anni di indagini c’è stata la pronuncia del Simu – Sviluppo Infrastrutture e manutenzione urbana – è stata approfondito il sinistro nel quale il centauro Francesco Caporale, 49 anni, il 22 dicembre 2016 è morto mentre viaggiava sulla Salaria a bordo della sua moto, una Suzuki N1200.

Nel tempo è stato accertato  che la strada in questione era disseminata di buche, come purtroppo accade a molte altre arterie capitoline, ben 57, ha certificato la Polizia locale.

Ma i responsabili del Simu, Sviluppo infrastrutture e manutenzione urbana, non hanno responsabilità. Anzi, il fatto di non aver provveduto alla sistemazione di quelle buche, per il tribunale “non costituisce reato”.

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