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Maxi-retata tra Lazio e Campania per appalti edili truccati nelle forze armate: 14 arresti

I carabinieri sono intervenuti tra Roma, Napoli, Latina, Pomezia, Aprilia, Viterbo e Grosseto, smantellando un complesso sistema utile ad ottenere illegalmente appalti edili

Roma: si è appena conclusa  19 la maxi inchiesta portata avanti dalle forze dell’ordine che sono intervenute tra Lazio e Campania sono le regioni coinvolte nell’indagine su appalti truccati nelle Forze armate che si è conclusa con 14 arresti ed un’altra decina di misure cautelari e che ha visto coinvolti imprenditori di Aprilia, Pomezia, Ciampino e Latina.

I carabinieri sono intervenuti tra Roma, Napoli, Latina, Pomezia, Aprilia, Viterbo e Grosseto, smantellando un complesso sistema utile ad ottenere illegalmente appalti edili

I carabinieri hanno dato esecuzione, intervenendo nelle province di Roma, Napoli, Caserta, Latina, Viterbo, Grosseto, Chieti e Ravenna, un’ordinanza applicativa di custodia cautelare nei confronti di 14 persone residenti tra Aprilia, Castelli, Roma e la Campania, oltre a 10 ordinanze di applicazione dell’obbligo di dimora e la notifica di altri 15 avvisi di conclusione delle indagini preliminari ad altrettanti indagati, coinvolti nella gestione degli appalti di opere infrastrutturali dell’Aeronautica Militare.

Il provvedimento è stato emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Velletri, su impulso della Procura della Repubblica, che ha evidenziato gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei soggetti indagati a vario titolo per le ipotesi di reato di turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture, corruzione per l’esercizio della funzione e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, per reati commessi a Roma, Ciampino, Pratica di Mare, Vigna di Valle, Furbara, Montecastrilli, Borgo Piave (Latina), Grazzanise e Somma Vesuviana, nel periodo tra maggio 2017 e gennaio 2021.

Le indagini volevano appurare la condotta illecita di due militari, entrambi arruolati, all’epoca dei fatti, al Reparto Genio dell’Aeronautica di Ciampino e proprietari di una società edile privata, con sede a Ciampino ed attiva nel campo immobiliare, occupandosi di compravendite, permute, ristrutturazione, locazione, manutenzione, e costruzione di unità immobiliari.

I due indagati, avevano incarichi di responsabilità nella gestione degli appalti per opere infrastrutturali della Forza Armata e a volte operavano anche come delegati tali da assumere l’incarico di direttore dei lavori o responsabili di cantiere.

Sono stati notati e accertati dai militari dell’Arma strani movimenti di denaro tra uno dei due militari ed alcuni titolari di ditte edili legate da vincoli contrattuali all’Areonautica, e da lì hanno proseguito, insospettiti, ad approfondire queste transazioni, scoprendo il vaso di Pandora.

Successivamente sono stati tenuti sotto controllo altri 49 appalti monitorare riguardanti sempre appalti all’interno di basi militari dell’Aeronautica, tra Lazio e Campania, scoprendo vari illeciti che coinvolgevano anche altri militari e responsabili di ditte private con contratti collegati.

Dunque è stato smantellato un sistema illegale che permetteva agli indagati di ottenere appalti per realizzare opere infrastrutturali di immobili militari, ricevendo in modo truffaldino l’assegnazione diretta dei contratti pubblici.

I due militari titolari della ditta privata in cambio di questi favori ricevevano la prestazione di manodopera e materiali utili a portare avanti i propri fini illegali, con la compiacenza degli altri appartenenti alla Forza Armata.

Come sempre in questi casi ricordiamo che al momento, trovandosi il procedimento nella fase delle indagini preliminari, la posizione di tutti i soggetti coinvolti è quella di indagati, e che questi ultimi vanno al momento considerati presunti innocenti in attesa del processo, dove si formeranno le prove, in attesa di una definitiva sentenza di colpevolezza.