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Tivoli, restyling nella villa di Adriano: dopo mezzo secolo vasche svuotate

Le vasche saranno svuotate e riempite dopo un'opera di bonifica: al lavoro operai e archeologi

A Villa Adriana, il sito Unesco vanto di Tivoli nel mondo, parte il restyling delle vasche: i tre bacini iconici Canopo, Pecile e Teatro Marittimo. Saranno svuotati, ripuliti, restaurati e, prima del travaso dei pesci, di nuovo riempiti.

Le vasche saranno svuotate e riempite dopo un’opera di bonifica: al lavoro operai e archeologi

I lavori partiranno domani, lunedì 17 aprile. La manutenzione straordinaria permetterà, dopo quasi mezzo secolo, di ispezionare i bacini eliminando i depositi di fango accumulatisi negli anni sul fondo, di ripristinare l’impermeabilizzazione e di effettuare un esame dei rivestimenti antichi conservati ancora in acqua.

L’aspetto attuale delle tre vasche simbolo della Villa dell’imperatore Adriano è infatti il risultato degli scavi effettuati tra il 1950 e il 1960 nella villa che hanno riportato alla luce tra l’altro il Canopo e sul fondo il ciclo statuario che lo costeggiava, sommerso all’epoca da metri di terriccio. Statue poi riprodotte e ricollocate, mentre le originali vengono tuttora conservati nel museo interno.

Il Canopo

Il restauro della vasca, la ricostruzione del colonnato nella porzione settentrionale, il posizionamento lungo i bordi di copie delle sculture appena rinvenute e il ripristino dell’acqua, che coinvolse anche il Pecile e il Teatro Marittimo, condussero negli anni Cinquanta ad una vera e propria rivoluzione nella percezione della villa che indusse anche a ripensare il percorso interno e il suo accesso.

Con la riscoperta e il riempimento delle vasche con l’acqua come ai tempi di Adriano, la Villa cambiò volto. E da allora le vasche hanno avuto un solo intervento di svuotamento, negli anni Ottanta. Ora riparte l’opera di ricambio che vedrà lavorare fianco a fianco operai e archeologi.

L’elemento idrico – commenta il direttore delle VILLÆ, Andrea Bruciati – è connotativo del paesaggio di Villa Adriana e il coraggioso intervento di Salvatore Aurigemma nel dopoguerra ha saputo ribadire il valore costitutivo del sito, inteso dallo stesso Raffaello come villa d’acqua. La tutela e la valorizzazione dell’area archeologica passano dall’intervento sui bacini, che prelude ad uno studio sulle possibilità di reimmissione dell’acqua in altri spazi del sito, per rafforzarne gli aspetti identitari”.