Roma, nei ristoranti del centro lavoro in nero e alimenti scaduti: dove i sequestri

Blitz nei ristoranti della Capitale: sequestrati 50 chili di prodotti destinati a finire sulle tavole degli ignari clienti

Roma: ristoranti del centro della Capitale nel mirino dei controlli dei Carabinieri dei Gruppi Tutela Lavoro e Salute. In due su due ispezioni mirate effettuate nelle ultime ore, sono state riscontrate pesanti violazioni tra lavoro in nero, carenze igieniche dei locali e cattiva conservazione degli alimenti in gran parte scaduti. Sequestrati in un ristorante del quartiere Prenestino, 50 chili di prodotti destinati a finire sulla tavola degli ignari clienti.

Blitz nei ristoranti della Capitale: sequestrati 50 chili di prodotti destinati a finire sulle tavole degli ignari clienti

Rischia la sospensione della licenza di attività, il titolare di un ristorante in via Principe Umberto, denunciato e sanzionato amministrativamente oggi per la violazione dell’articolo 22 “lavoro subordinato a tempo determinato e indeterminato”.

Nel blitz effettuato nelle ultime ore dai Carabinieri dei Gruppi Tutela Lavoro e Salute, i militari avevano individuato all’interno dell’esercizio di ristorazione, aggirarsi tre soggetti extracomunitari, sui quali a seguito di accertamenti, è poi risultata non solo la mancanza di un regolare permesso di soggiorno, ma anche l’impiego in nero.

Possono dirsi salvi invece i clienti di un’attività di ristorazione in via della Marranella, dove i controlli dei militari si sono spostati qualche ora più tardi. Qui in una condizione di totale inosservanza delle procedure di autocontrollo delle carenze igieniche, il titolare è stato sanzionato amministrativamente dai Carabinieri anche per la mancata tracciabilità e rintracciabilità dei prodotti alimentari.

Su otre 50 chili di alimenti di vario genere che stavano per essere somministrati ai clienti nel weekend, è stata riscontrata la violazione dei termini minimi di conservazione e congelamento. Superata anche la data di scadenza. Scattata la segnalazione all’Asl di zona tutti i prodotti sono stati sequestrati, e avviati alla distruzione. Nell’attività pesantemente multata, anche diverse inadeguatezze strutturali con il rischio ulteriore per la tutela dei clineti.