Operazione dei carabinieri su una multinazionale dello spaccio a Torpignattara e Pigneto
E’ una “batteria” multietnica quella che controlla le piazze di spaccio tra Torpignattara e Pigneto. Tra i quindici arresti in corso dalle prime luci dell’alba su disposizione della Procura di Roma, infatti, figurano cittadini italiani, bengalesi, romeni e tunisini.
Dalle prime luci dell’alba, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, supportati dal Nucleo Cinofili di “Santa Maria di Galeria”, stanno dando esecuzione ad un’ordinanza che dispone misure cautelari nei confronti di 15 persone, delle quali tre ai domiciliari e il resto in carcere, di cittadini italiani, bengalesi, romeni e tunisini. Il Giudice per le Indagini preliminari del Tribunale di Roma su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, ha autorizzato gli arresti per le accuse, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, hashish e marijuana e produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope.
L’indagine, condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Centro, ha consentito di raccogliere gravi elementi indiziari in ordine all’esistenza di una struttura operativa di una stabile associazione criminale, principalmente costituita da cittadini italiani attivi nel traffico di stupefacenti (cocaina, hashish e marijuana), che nel popolare quartiere di Torpignattara avevano costituito una fiorente piazza di spaccio, ben delineata per compiti e obiettivi, organizzata in vedette e controlli posti a supporto e difesa della zona e con una turnazione di soggetti dediti allo spaccio tali da garantire un flusso ininterrotto di illeciti affari.
Gli accertamenti effettuati dai Carabinieri hanno altresì permesso di arrestare altri cittadini italiani, non appartenenti alla predetta associazione, ma comunque operanti in ulteriori due piazze di spaccio ubicate in via Rovetti e nel limitrofo quartiere del Pigneto, ritenuti responsabili di illecite cessioni delle medesime tipologie di stupefacenti, peraltro molto richieste in un contesto densamente popolato come quello dei quartieri Pigneto e Torpignattara, da sempre protagonisti della “movida romana” e di una massiccia presenza di studenti universitari.
Gli investigatori avrebbero anche provato che tutti gli affiliati, in caso di arresto, ricevevano assistenza dal sodalizio, che provvedeva alla loro tutela legale, economica e logistica. Un modello adottato a imitazione dei grandi gruppi criminali organizzati