Limiti su Via dei Pescatori: prima dei lavori dai cittadini solo la richiesta di un cartello di divieto di sorpasso
Sulla questione delle brutte sorprese legate alla riapertura di Via dei Pescatori, dopo la sistemazione dell’asfalto dissestato, con i limiti imposti di una strada che sembra invece ancora ammalorata, arrivano con una frequenza ormai quotidiana, non sono solo le proteste dei cittadini “incastrati” alle estremità del collegamento stradale, ma soprattutto di quelli che lì vivono.
Uno di questi “fortunati”, è Maurizio Contigiani opinionista de Il Fatto Quotidiano e di Tpi, dal quale abbiamo ricevuto e pubblichiamo, un’aspra lettera di rimostranze, che evidenzia quanto oltretutto, gli stessi residenti avevano pregato all’Amministrazione pubblica di non fare, giusto un anno e mezzo fa.
“Dopo un anno e mezzo la “mia Via dei Pescatori” ha riaperto – scrive Contigiani -. Avevo chiesto, al comando dei Vigili Urbani, un cartello di divieto di sorpasso per non trovarmi qualcuno addosso, a velocità pazzesca, appena provassi a mettere il naso fuori di casa ma in risposta ne trovo tre, il cui scopo non è quello di concorrere alla buona condotta degli utenti ma solo per salvaguardare la nostra coraggiosissima giunta comunale, terrorizzata, non sia mai, da qualche improvvida richiesta di risarcimento da parte dei cittadini: un limite di trenta chilometri orari – prosegue – che avrebbe avuto senso se integrato con qualcosa che attesti il dissesto stradale, e un divieto di transito per biciclette ed un altro per le moto, che avrebbero senso sempre in caso di dissesto stradale. In via dei Pescatori però, non vedremo mai nessun vigile a sanzionare il passaggio di una bici o di una moto, tanto meno un vigile con Autovelox che immortala un’auto a 50 chilometri orari. I vigili li vedremo solo nel caso di una bici o di una moto per terra o di una macchina che si sfracella. Allora vedrete come saranno solerti con i loro preziosi rilievi, redatti con l’unico scopo di dispensare i nostri ridicoli rappresentanti comunali da qualsiasi responsabilità. Se le condizioni sono queste, mi sarebbe sembrato più logico risparmiare tempo e denaro lasciando la strada come era prima, senza moto né bici e con le auto a passo d’uomo esattamente come oggi, dopo un anno e mezzo di disagi e cartelli ridicoli. Io abito in quel tratto di strada, e dal mio passo carrabile ora, non posso uscire e soprattutto rientrare sia con la moto che con la bici“.