Bestemmie al passaggio della processione, caccia ai ragazzini blasfemi

Le bestemmie sono volate durante la processione del Venerdì Santo: a Ponte Corvo i carabinieri decisi a scoprire i responsabili

via crucis

Un’azione blasfema organizzata: degli adolescenti, a Pontecorvo, urlano bestemmie durante la processione del Venerdì Santo, proprio di fronte al passaggio del Cristo morto seguito dalla statua della Vergine, ed ora i carabinieri li stanno cercando. Una indagine da manuale prima con un inseguimento, andato a vuoto, e poi con l’esame delle telecamere puntate sulla zona.

Le bestemmie sono volate durante la processione del Venerdì Santo: a Ponte Corvo i carabinieri decisi a scoprire i responsabili

E’ successo a Pontecorvo, comune di 12mila abitanti in provincia di Frosinone, nella tarda serata di venerdì 7 aprile.

La comunità è raccolta in religioso silenzio di fronte al passaggio della processione quando all’altezza della tappa nell’ex ospedale Pasquale Del Prete oggi trasformato in Casa della Salute, quando mentre i sacerdoti impartiscono la benedizione alcuni adolescenti urlano bestemmie e frasi blasfeme per poi scappare via. Un’azione provocatoria di certo non passata inosservata.

Ne è seguito un borbottio: “Maleducati, basfemi“. Qualcuno dice pure “delinquentelli” associando le bestemmie a un reato visto il contesto.

Alla cerimonia, però, come usanza, era presente anche il comandante della stazione carabinieri che ha disposto subito l’acquisizione delle immagini delle telecamere di sicurezza e dato ordine ai suoi uomini di procedere al riconoscimento del gruppetto. Lo scopo fargli comprendere, e pagare, la lezione con una multa salata.

La sanzione

L’articolo 724 del Codice Penale che puniva “chiunque pubblicamente bestemmia, con invettive o parole oltraggiose, contro la Divinità e chi compie qualsiasi pubblica manifestazione oltraggiosa verso i defunti” è stato depenalizzato dal 1999. Ora prevede solo il pagamento di una sanzione da 51 a 309 euro.

Una configurazione che la Corte Costituzionale – in applicazione del principio costituzionale della laicità dello Stato – ha inoltre ampliato non solo per le offese alla religione cattolica ma a tutte le confessioni professate in Italia.

Già dopo Pasqua quindi più famiglie in paese potrebbero ritrovarsi la sorpresa dei carabinieri alla porta di casa. Eventuali scuse pubbliche potrebbero non bastare.