Roma, laghetto in secca: salvi gli animali, corsa a prendersi i meriti

In Campidoglio non si ha di meglio che pensare al salvataggio degli animali che vivono in un laghetto in secca: e scatta la gara a prendersi i meriti

laghetto parco degli acquedotti

Certo, animali che soffrono perché il laghetto del parco è in secca è un problema. Ma, forse, non la priorità di una città in ginocchio per degrado e lassismo. Eppure, anche in questo campo scatta la corsa a prendersi i meriti del salvataggio di pescetti e tartarughine.

In Campidoglio non si ha di meglio che pensare al salvataggio degli animali che vivono in un laghetto in secca: e scatta la gara a prendersi i meriti

Succede al Parco degli Acquedotti. Nel laghetto sul quale affaccia la passeggiata frequentata da centinaia di famiglie dei quartieri Appio e Tuscolano, il laghetto è quasi a secco, ridotto a poco più di un acquitrino. Si sa, c’è un problema di siccità in Italia e, fin qui, sembra tutto ineluttabile e drammatico. Un consigliere comunale che in passato è stato forza di maggioranza, il pentastellato Daniele Diaco, oggi vicepresidente della Commissione Ambiente in Campidoglio, però decide di farne un caso politico.

Gli animali del laghetto del Parco degli Acquedotti stanno morendo – tuona Diaco – Sotto gli sguardi attoniti delle famiglie che ogni giorno frequentano l’area verde, le tartarughe e i pesci boccheggiano in pochi centimetri d’acqua. Il laghetto infatti è quasi completamente essiccato, e ciò sembrerebbe sia dovuto non alla siccità ma a un semplice guasto a una condotta idrica”.

Raccogliamo il grido d’allarme delle associazioni e dei cittadini che si stanno mobilitando per proteggere queste povere creature – conclude Diaco – L’assessora Alfonsi e il sindaco devono intervenire con la massima urgenza e impedire questa strage annunciata”.

La nota è diffusa alle ore 9,18 di questa mattina, lunedì 3 aprile.

Passa poco più di mezz’ora (ore 9,53) e risponde il consigliere di maggioranza, nonché delegato per l’Ambiente di Città Metropolitana, Rocco Ferraro. “Ho appena ricevuto la notizia da Acea che l’acqua è tornata a scorrere al Parco degli Acquedotti” afferma trionfale aggiungendo anche un pistolotto severo: “È nostro dovere rispondere prontamente alle richieste e alle segnalazioni di cittadini e associazioni del territorio, basta con l’inerzia che ha caratterizzato questa città per anni.”

Ora, per carità, risolvere un problema che porta sofferenza all’habitat urbano è uno dei compiti che riguardano la pubblica amministrazione ma, ci si chiede, per quale motivo problemi di più vasta portata sulla qualità della vita dei cittadini restano silenziati dal Campidoglio in quasi tutte le sue componenti politiche? Penso all’efficienza dei pubblici trasporti dovuta anche alla incontrastata evasione del biglietto, alla raccolta dei rifiuti che invadono le strade anche del Centro turistico, alla sosta selvaggia con la mancata programmazione di parcheggi multipiano, alla assente cura del verde nei parchi pubblici e nei giardini urbani.

La città annega nelle inefficienze e la priorità diventa il laghetto con le paperelle e i rospi che annaspano.