Roma, l’Ama dice “no” allo smart working. Gli amministrativi tornano in ufficio, infuria la polemica

Termina la sperimentazione che permetteva agli amministrativi Ama di lavorare da casa per il 50% delle ore previste da contratto, aprendo a critiche e problematiche logistiche

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Slitta il pagamento della Tari: l'annuncio di Ama

Roma: l’Ama torna alle origini, fa un passo indietro e richiama tutti i propri dipendenti amministrativi in ufficio, con una comunicazione ufficiale che conferma la fine della fase di sperimentazione dello smart working.

Termina la sperimentazione che permetteva agli amministrativi Ama di lavorare da casa per il 50% delle ore previste da contratto, aprendo a critiche e problematiche logistiche

Non sarà più possibile dunque, per gli amministrativi dell’azienda capitolina fare il 50% delle ore lavorative con il “lavoro agile”, ma andrà svolto tutto in sede, in ufficio.

I sindacati, in particolare la Cgil, non accolgono con favore questo ritorno al lavoro in presenza, e con alcune dichiarazioni ufficiali di Giancarlo Cenciarelli, il segretario generale Fp Cgil di Roma e Lazio, sottolineano il disappunto per questa scelta di Ama che colpisce tutti gli amministrativi:

“Una scelta che non condividiamo sia nel metodo, per l’assenza di confronto con le organizzazioni sindacali e di coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori nei processi decisionali, che nel merito perché l’interruzione della sperimentazione rappresenta un clamoroso passo indietrosottolinea Cenciarelli sull’organizzazione del lavoro uno strumento utile per modelli organizzativi, che impediscono il rilancio di Ama ed il miglioramento della qualità del servizio e del lavoro”.

Rincarando la dose, nella nota, Cenciarelli sottolinea che tornare indietro nel tempo, in nome del controllo a vista dei dipendenti, rappresenta un danno anche economico per l’azienda ed apre a problematiche anche di tipo logistico, di spazi per ri-ospitare di nuovo tutta questa “fronda di dipendenti di rientro”: ” In questo periodorammenta il segretario – lo smartworking ha migliorato l’indice di presenza del personale amministrativo ed ha inciso positivamente sulla produttività. Un dato che contabilizzato può consentire ad AMA di risparmiare circa 9mila euro l’anno per ogni postazione negli uffici. Ora – conclude Cenciarelli – con questa retromarcia l’azienda dovrebbe spiegarci dove intende collocare l’interezza del personale amministrativo, circa mille dipendenti, avendo dismesso anche alcuni locali”.

Nella fattispecie, il “lavoro agile” è tuttavia confermato da Ama fino al 30 giugno 2023 solo ed esclusivamente per i lavoratori amministrativi considerati nella categoria dei “fragili” e per i dipendenti amministrativi che hanno a carico figli minori di 14 anni, sempre a patto che nel nucleo familiare in questione non sia presente un altro genitore che già stia utilizzando strumenti di sostegno al reddito per la cessazione o la sospensione dell’attività lavorativa o non ci sia un genitore non lavoratore.

Come altra proroga per queste categorie di dipendenti, è confermata, sempre fino al prossimo 30 giugno, c’è la possibilità di far svolgere smart working tramite strumenti informatici (ad esempio computer portatili), nella disponibilità del dipendente.