Blitz degli ambientalisti all'interno dell'ex scalo ferroviario di Roma Prenestina, con l'obiettivo di sollecitare le istituzioni a riconvertirlo per un uso sociale e riportarlo a nuova vita
Roma: intervento risolutivo nella mattinata di oggi, mercoledì 29 marzo, da parte degli agenti della polizia di stato che ha sgomberato i locali dell’ex Stazione FS Prenestina, ad est della città Eterna, occupata da alcuni ambientalisti.
Questi ultimi avevano approfittato del fatto che si tratta di uno scalo che versa da tempo nello sfacelo, e si erano insediati nello stabile e anche sui binari per l’alta velocità.
L’intervento è partito all’alba di oggi, poco dopo le 6.30 e non ci sono stati grossi ostacoli da parte degli ambientalisti, a parte qualche piccola contestazione da parte dei manifestanti.
Obiettivo della protesta degli ambientalisti, muniti di striscioni, era quello di occupare lo stabile di proprietà delle Ferrovie dello Stato, per riconvertirlo ad un uso sociale e comunitario, riportandolo a nuova vita dopo anni d’abbandono.
Nel sit-in di protesta gli ambientalisti hanno ricordato che l’ex stazione Prenestina da tempo era stata oggetto di vari progetti per diventare un nuovo spazio sociale e per la cultura del quartiere, ma ad oltre 10 anni dalla sua chiusura nulla di concreto è stato fatto per riconvertirla e versa tuttora in un grave stato di degrado.
Tramite social gli ambientalisti hanno sottolineato come lo sgombero di stamane è un “Ulteriore tentativo di reprimere i nostri desideri. Ma il lavoro di queste settimane ha fatto rifiorire una Stazione che da sede del nulla istituzionale è diventata una casa dove praticare la nostra lotta, una casa per le istanze transfemministe ed ecologiste, un luogo di ristoro per chi viaggia, un posto dove poter studiare e dove potersi incontrare, dove trovare un’offerta culturale alternativa per tutt3, uno spazio di supporto per le lotte territoriali“.
Nei giorni scorsi, in un altro nostro articolo, vi abbiamo raccontato del massiccio sgombero operato a Roma dalla polizia locale, smantellando un accampamento abusivo nelle immediate vicinanze della Stazione Val D’Ala, diventanto un vero e proprio colossale ricettacolo di rifiuti ammassati, ad alto rischio d’incendio.
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