Via dei Pescatori tempi lunghi per sistemarla e chiudendo alla biciclette. Le Associazioni: "Hanno fatto un pasticcio con i guard rail. Non staremo zitti su questa soluzione imposta"
Ostia: la Via dei Pescatori riaperta alla circolazione dopo un tempo considerato a furor di popolo infinito, soprattutto perché rimasta chiusa nonostante fosse già stata totalmente riparata con tanto di segnaletica, è già tornata la pietra dello scandalo di una polemica cittadina, legata ad una serie di esclusioni alla circolazione di alcuni mezzi.
La Via dei Pescatori riaperta al traffico è la notizia del mese, ma nonostante per molti abbia significato il tanto atteso recupero di un percorso di attraversamento del territorio che evita di fare un lungo giro alternativo, negli orari di traffico più caotico, non da tutti la nuova versione di questa strada, rappresenta un motivo di giubilo.
La strada è percorribile da lunedì pomeriggio a senso unico, sia per chi parte da Ostia sia per chi parte da Casalpalocco, ma chiusa alle biciclette, nonostante la strada sia un percorso dove le bici sono sempre passate:
“Non possono farlo. Hanno fatto un pasticcio – spiegano dal Sentiero Pasolini -, perché si parte dal presupposto che il limite di 30 km orari non sarà rispettato, e invece di puntare su soluzioni che lo possano far rispettare, si installano dei guard rail enormi, giustificati soltanto se nella strada si dovesse correre a minimo 50, se non di più. Con i guardrail così la strada (seppur a senso unico) risulta troppo stretta e pericolosa per la mobilità dolce (pedoni e ciclisti). La morale – proseguono -, è che da corsia ciclabile ora abbiamo questa roba qui. Che vuol dire anche un’altra cosa, e cioè che in caso di incidente, quel povero ciclista (nella foto) improvvisamente diventerebbe “fuorilegge” rimettendoci da tutti i punti di vista, anche quello economico. Io credo che questa “soluzione” sia fuori norma e basta“.
Si punta il dito dunque su una strada che è ormai quella, a meno che non si vogliano tagliare degli alberi per recuperare uno spazietto per le bici: “Pur di perpetrare l’implicita impunità degli automobilisti, si punta su una soluzione che esclude completamente tutte le categorie più deboli della strada. O sei carrozzato, oppure non ci passi. È proprio questa mentalità che va cambiata – continuano dal Sentiero Pasolini – e al più presto”.
Un’opportunità persa è poi quella di utilizzare la Pescatori per l’incentivazione della mobilità dolce, poteva essere una chance di rieducazione civica sostituita da chi è convinto che la la Pescatori debba solo essere una via di scorrimento illegalmente veloce.