Roma, neonato morto: la mamma confessa. Si cerca la persona che lo avrebbe circonciso

Nuovi aggiornamenti sul caso della morte del neonato di 20 giorni morto pochi giorni fa a Colonna, paese alle porte della Capitale

Roma: emergono nuovi particolari sulla vicenda del neonato di 20 giorni che è morto nei giorni scorsi a seguito di un’emorragia mentre veniva trasportato al Policlinico di Tor Vergata da Colonna, dove risiedeva con i suoi genitori.

Nuovi aggiornamenti sul caso della morte del neonato di 20 giorni morto pochi giorni fa a Colonna, paese alle porte della Capitale

I sospetti, in questo caso, erano che il neonato, figlio di nigeriani residenti a Colonna, potesse essere stato sottoposto a una circoncisione effettuata in una casa, da altri connazionali.

dopo la morte del suo bambino, la madre del piccolo, sottoposta ad interrogatorio da parte dei carabinieri della locale tenenza, avrebbe confessato, a quanto filtra dalle indagini, che i gravi problemi che hanno portato alla marte di suo figlio siano stati causati proprio dalla pratica della circoncisione.

La procura di Velletri sta proseguendo spedita con le indagini aprendo un fascicolo ufficiale per ricostruire nel dettaglio la vicenda e sembrerebbe confermata l’ipotesi che il neonato sia stato sottoposto al delicato intervento in una casa ad opera di conoscenti della coppia di africani, loro connazionali, persone che non avrebbero avuto le necessarie competenze mediche.

I rilievi vengono svolti indagando dunque per omicidio preterintenzionale ed esercizio senza autorizzazione della professione medica, con l’esame autoptico sul corpo del fanciullo che chiarirà ogni dubbio sulle cause del suo decesso.

Si tratterebbe di una pratica legata ad un rituale religioso e in queste ore, oltre a svolgere l’autopsia, si cerca la persona che avrebbe fisicamente eseguito la circoncisione sul corpo della piccola vittima.

In un altro caso verificatosi di recente a Roma, vi abbiamo raccontato in un nostro articolo recente delle indagini alle quali una mamma è stata sottoposta dopo aver perso in circostanze misterioso il proprio bimbo appena nato, mentre lo stava allattando all’interno dell’ospedale capitolino del Sandro Pertini.

Dalle indagini risulterebbe che la mamma di questo secondo neonato sarebbe incolpevole per la morte di suo figlio, avvenuta per soffocamento in quanto, dopo essere stata sottoposta ai test tossicologici di rito, sarebbe risultata “pulita”, non avrebbe cioè assunto alcol, nè farmaci, nèqualsiasi tipo di sostanza cancerogena o stupefacente prima di allattarlo.

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