Ostia, condannato a nove anni l’ex commissario di Polizia Antonio Franco

Per l'ex primo dirigente del commissariato Lido, il pm aveva chiesto una condanna a 14 anni

Franco

Il tribunale di Roma ha condannato a 9 anni di carcere l’ex responsabile del commissariato di polizia di Ostia, Antonio Franco. Nei suoi confronti le accuse erano di corruzione, rivelazione del segreto d’ufficio, soppressione di atti, falso e violazione del codice in materia di protezione dei dati personali. I fatti risalgono al periodo compreso tra il 2015 e il 2016.

Per Franco, ex primo dirigente del commissariato Lido, il pm aveva chiesto una condanna a 14 anni

I giudici dell’ottava sezione penale del tribunale di Roma hanno condannato a nove anni di carcere l’ex dirigente di polizia Antonio Franco, con interdizione perpetua dai pubblici uffici.

 

Per l’ex responsabile del commissariato di Ostia, il pm Mario Palazzi aveva sollecitato una condanna a 14 anni con le accuse di corruzione, rivelazione del segreto d’ufficio e falso. (Leggi qui)

 

Condannato, invece, a sei anni e mezzo Mauro Carfagna. Per lui era stata sollecitata una condanna a nove anni.
Carfagna avrebbe favorito il dirigente della Polizia mediante benefit al fine di non fare risultare la presenza di Ottavio Spada (detto Marco) nelle sue sale giochi. I fatti risalgono al periodo compreso tra il 2015 e il 2016.

I fatti contestai all’ex commissario di Polizia Antonio Franco

Secondo l’impianto accusatorio all’ex responsabile del commissariato avrebbe compiuto «atti contrari ai doveri del suo ufficio anche sotto il profilo della violazione dei doveri di imparzialità della Pubblica amministrazione».

Franco, per la Procura, sarebbe intervenuto «a seguito di controlli nelle sale giochi gestite da Carfagna, effettuati dal personale appartenente al commissariato da lui diretto, per risolvere le questioni insorte, assicurando un esito favorevole alle procedure amministrative attivate o, comunque, di minore pregiudizio». Nell’inchiesta dell’epoca finirono oltre dieci indagati, tra cui alcuni altri agenti di polizia considerati vicini a Carfagna, definito dagli inquirenti «socialmente pericoloso e inserito in un contesto criminale lidense di indubbio spessore».

Antonio Franco si è sempre dichiarato innocente ed estraneo ai fatti contestati, producendo memorie difensive e ricostruzioni della vicenda coerenti con una serie di indagini svolte proprio contro appartenenti al clan Spada.