Scontri ultras sulla A1: avviate perquisizioni a Roma, Napoli e Arezzo. Responsabili delineati grazie all'analisi delle immagini social e delle telecamere della videosorveglianza
Per gli scontri tra le opposte tifoserie di ultras di Roma e Napoli, avvenuti nel primo pomeriggio di domenica 8 gennaio nell’area di servizio di Badia Al Pino (AR) sull’Autostrada del Sole, l’attività di indagine condotta dai poliziotti della Digos ha fatto scattare oggi, controlli personali e perquisizioni nei confronti di 33 soggetti delle due tifoserie e di un soggetto degli ambienti ultras aretini.
La guerriglia aveva visto coinvolti un gruppo di oltre 300 tifosi del Napoli e un gruppo di tifosi della Roma, che si erano tutti fermati nell’area di servizio vicino Arezzo, procedendo ciascun su quel tratto autostradale, i primi in direzione Genova per assistere alla partita di calcio Sampdoria – Napoli, e i secondi verso Milano per la partita Milan-Roma. Da lì è scoppiato un inferno durato un tempo interminabile con lanci di oggetti contundenti e auto prese a bastonate sul tratto autostradale adiacente all’area di servizio, in cui è rimasto ferito un tifoso romanista poi arrestato per rissa aggravata, ed è stata interrotta la circolazione con la formazione di code di 9 chilometri.
Dei centinaia di ultras che quella domenica 8 gennaio avevano invaso un tratto autostradale dell’A1 provocando ferimenti e interruzione del traffico al solo scopo di darsele di santa ragione e lanciarsi addosso di tutto, e per cui è stato avviato un procedimento penale, è stato eseguito in queste ore per 33 soggetti, tra cui anche un ultras degli ambienti ultras aretini, il Decreto di perquisizione personale e locale emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Arezzo.
In quell’area di servizio ripresi in alcuni video diffusi sui social, si sono lanciati contro oggetti e preso a bastonate le auto della tifoseria avversaria, in una specie di guerriglia urbana che per diversi minuti ha visto elementi delle opposte fazioni fronteggiati su più aree del tratto autostradale adiacente all’area di servizio, occupando la corsia di transito in direzione Nord, e così interrompendo il traffico delle auto finché non si è creata un coda di quasi 10 chilometri.
Oltre ai lanci di oggetti, erano state accese torce e fatto esplodere diversi petardi. Un caos che alla fine aveva interessato anche l’altra carreggiata in direzione sud, mettendo in pericolo gli automobilisti dei mezzi in transito. Solo l’arrivo della Polizia di Stato, poco dopo l’inizio della guerriglia ha evitato il peggio ed il coinvolgimento degli utenti in sosta e del personale dell’attività di ristorazione.
E’ stata proprio l’analisi delle immagini cristallizzate dai video social realizzati dagli utenti della strada, e quelli registrati dal sistema di videosorveglianza presente nell’area di servizio a delineare i profili dei soggetti sottoposti in queste ore ai controlli mirati, e cioè 20 aderenti agli ultras della Roma, 12 alla tifoseria oltranzista napoletana e uno a gruppi ultras di Arezzo.