Giornate del Fai di Primavera: ingressi a 3 euro. Ecco dove e quando

La cascata di Villa Gregoriana
Il Parco di Villa Gregoriana - Foto del Fai

Tornano le giornate Fai di Primavera: un evento alla 31° edizione organizzato per promuovere il patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. Sabato 25 e domenica 26 marzo 2023 si potranno visitare 750 luoghi inaccessibili o poco noti versando un contributo, a partire dai 3 euro. Ecco quali nel Lazio. A illustrare i beni apprendisti Ciceroni, per lo più studenti.

Tra i siti aperti senza prenotazione il Parco di Villa Gregoriana a Tivoli

Largo e trasversale è il ventaglio di luoghi e storie da scoprire o approfondire: ville, chiese, palazzi storici, castelli, musei e aree archeologiche, edifici di archeologia industriale, collezioni d’arte, biblioteche, edifici civili e militari, luoghi di lavoro e laboratori artigiani, e poi parchi, aree naturalistiche, giardini e borghi.

A chi parteciperà verrà consigliato un contributo libero a partire da 3 euroutile a sostenere la missione di cura e tutela del patrimonio“, spiegano dal Fai. Gli iscritti al FAI e chi si iscriverà per la prima volta durante l’evento – a questi ultimi sarà destinata la riduzione di 10 euro su tutte le quote; ad esempio, l’iscrizione individuale sarà a 29 euro anziché 39 – potranno beneficiare dell’accesso prioritario in tutti i luoghi e di aperture e visite straordinarie in molte città e altre agevolazioni e iniziative speciali.

Fino al 2 aprile 2023 si potrà sostenere la missione donando con un SMS o una chiamata da rete fissa al numero 45584.

Tra le aperture a Roma e nel Lazio:

Villa Bonaparte. Villa Bonaparte, che ospita l’Ambasciata di Francia presso la Santa Sede dal 1950 ed è da poco periodicamente aperta al pubblico, fu costruita nel 1750 per volere del cardinale Silvio Valenti Gonzaga, segretario di Stato di Papa Benedetto XIV.
Il percorso di visita si snoderà tra il grande salone al piano nobile, con paraste in stucco e muse monumentali come finte statue a grisaille; la stanza egizia, in onore delle campagne militari di Napoleone in Egitto; la cappella con stucchi di epoca settecentesca; la sala da pranzo, arricchita da dipinti del Seicento francese provenienti dal Museo del Louvre; la loggia al piano nobile caratterizzata da un soffitto decorato con un magnifico pergolato che rimanda al lussureggiante giardino.

Osservatorio astronomico di Monte Mario (Ingresso su prenotazione).
L’Osservatorio Astronomico sorge sulle pendici di Monte Mario, che con i suoi 139 metri è considerato uno dei punti panoramici della città. Immerso nella Riserva naturale di Monte Mario, ampia 238 ettari, l’osservatorio fu fondato nel 1935 all’interno di Villa Mellini, edificata nella seconda metà del Quattrocento e successivamente rimaneggiata.

Il percorso previsto per le Giornate di Primavera 2023 toccherà un luogo accessibile solo in casi specifici, il Museo Astronomico e Copernicano, dove sarà possibile vedere le strumentazioni tecnologiche che in poco più di quattro secoli hanno portato alla scoperta del Sistema Solare e ad avvicinare l’uomo alla conoscenza dell’universo. Sarà possibile visitare, inoltre, la Torre Solare, uno strumento scientifico unico per le osservazioni del Sole e che con i suoi 34 metri d’altezza rappresenta il punto più alto di Roma. Saranno in programma anche visite dedicate alle famiglie con bambini in età compresa fra i 7 e i 10 anni, grazie ai volontari del “FAI in Famiglia”.

Palazzo della Radio di via Asiago (Ingresso su prenotazione) Solitamente chiuso perché sede operativa di Rai Radio, dove si producono ad esempio i programmi di Radiodue e Radiotre, durante le Giornate di Primavera 2023 si svelerà lo storico Palazzo della Radio di via Asiago 10, progettato nel 1928 dall’architetto Costante Marchesi Cappai. Le visite nelle sale e negli studi saranno un viaggio nella storia del nostro Paese attraverso la storia della radio italiana.

Si potrà scoprire il Metastudio, “casa” della nuova No Name Radio, uno spazio full digital recentemente realizzato che permette un’ampia sperimentazione sui linguaggi della radio e del web, all’insegna della crossmedialità. Per finire si potrà accedere nelle grandissime sale A e B, oggi interamente digitalizzate, in grado di ospitare show radiofonici e televisivi.

Caserma Giacomo Acqua. La Caserma Giacomo Acqua, sede del Comando Regione Carabinieri Lazio, si trova in Piazza del Popolo, la porta rinascimentale della città, rielaborata architettonicamente nel 1834 da Valadier. L’architetto fece un progetto monumentale seguendo l’impostazione del preesistente convento agostiniano quattrocentesco, adibito nel 1730 a Caserma della Gendarmeria Pontificia per passare nel 1870 ai Carabinieri Reali di Vittorio Emanuele II.

Durante le Giornate di Primavera 2023 si visiteranno la maestosa Sala Valadier e le vecchie stalle con il portone originale e si ammirerà lo scorcio sul cortile interno. A completare il percorso si potranno vedere gli splendidi affreschi manieristici e la lapide in memoria dei carbonari che vennero giustiziati in piazza nel 1825 dal boia Mastro Titta.

Il Parco di Villa Gregoriana L’ingresso non prevede prenotazione. Villa Gregoriana con le sue gole, i resti archeologici e le cascate rappresenta l’esempio principe dell’estetica del sublime tanto cara alla cultura romantica. Natura, storia, archeologia e artificio si fondono qui in modo così seducente da diventare meta obbligata del Grand Tour nell’800.

Nel 1832 papa Gregorio XVI promosse una grandiosa opera di ingegneria idraulica per contenere le continue esondazioni dell’Aniene, incanalando le sue acque in un doppio traforo scavato nel monte Catillo e ingrossandole poi artificialmente dando così vita ai 120 metri di salto della nuova Cascata Grande, seconda in Italia dopo le Marmore. Compiuta l’opera, il Papa creò il Parco che porta il suo nome e che per oltre un secolo fu meta di artisti, letterati e uomini di cultura che ne raccontarono al mondo la bellezza.

Sabaudia (Latina)

Termette di Torre Paola 
Nei pressi delle sponde del lago di Sabaudia, dove la Torre cinquecentesca di Paola svetta ancora oggi a presidio del territorio, si trova un piccolo impianto termale scoperto durante la costruzione della strada negli anni Cinquanta e rimasto pressoché poco visitato. Le terme erano probabilmente approvvigionate grazie a un sistema di serbatoi a monte. La pavimentazione dell’apodyterium è costituita da una gettata di cocciopesto bordata da un mosaico bicromo; sul lato dell’ambiente troviamo un piccolo laconicum a pianta circolare coperto da una volta ad aggetto. L’ambiente più grande è il calidarium caratterizzato dalle suspensurae visibili attraverso apposite aperture sul piano del pavimento: qui la pavimentazione musiva a piccole tessere bianche è contornata da una fascia nera perimetrale e reca al centro un elemento geometrico con decorazione a meandri.

Villa di Domiziano al Circeo. La villa di Domiziano occupa, quasi per intero, una penisola di 46 ettari di forma pressoché triangolare, prospiciente il lago di Paola, area che si trova all’interno del Parco Nazionale del Circeo. Occupata dal I secolo a.C. fino al III-IV secolo d.C., fu probabilmente edificata su ambienti residenziali precedenti di età tardo repubblicana. Di questa prima villa costiera restano elementi di rilievo quali una peschiera circondata da imponenti porticati e una fondamentale distinzione tra pars rustica e pars dominica.

Bomarzo (VT)

Palazzo Orsini e Sala delle Paraste. Palazzo Orsini si trova a Bomarzo. La sua costruzione risale al 1519, quando Giovanni Corrado Orsini, signore di Bomarzo, incaricò l’architetto senese Baldassarre Peruzzi di progettare un nuovo palazzo sulla struttura del vecchio castello della città. Qualche anno dopo, per volere del figlio Vicino Orsini, fu realizzato il Sacro Bosco, meglio conosciuto come Parco dei Mostri, unico nella sua ideazione. Il lavoro di scultura, ovvero di conciatura, delle pietre necessarie alla fabbricazione del palazzo fu affidato allo scultore viterbese Pier Domenico Ricciarelli.

Piramide etrusca. A poca distanza da Bomarzo, si trova, nascosta alla vista dalla folta vegetazione di faggi e querce, forre e dirupi tufacei, uno dei più affascinanti monumenti etruschi della provincia di Viterbo: la piramide di Bomarzo, uno straordinario monolite di peperino di circa 2300 anni, denominato anche Sasso del Predicatore o Sasso con le scale. Non si sa ancora se la sua funzione fosse liturgica, sacrificale o di semplice osservazione. La piramide è alta circa 10 metri. L’altare è realizzato su tre livelli, raggiungibili con diverse scalinate; la prima è composta da 35 gradini

Santa Marinella (RM)

Castrum Novum. Sito in corso di scavo e valorizzazione a cura del Polo Museale Civico di Santa Marinella, in collaborazione con l’Università di West Bohemia, l’Institutum Romanum Finlandiae e il Gruppo Archeologico del Territorio Cerite, Castrum Novum apre la stagione di visite con le Giornate FAI di Primavera 2023. Colonia marittima romana fondata nel 264 a.C. a difesa della costa tirrenica settentrionale, fu ripopolata in epoca cesariana (Colonia Iulia Castronovana), all’inizio rettangolare e circondata da mura e successivamente provvista di teatro, curia, archivio (tabularium), area sacra ad Apollo e impianto termale (balneum). Lungo il litorale sono evidenti strutture di epoca imperiale e sono stati rinvenuti reperti che attestano la vita della città dal III secolo a.C. al VI secolo d.c.

Cottanello (RI)

Borgo ed eremo nella roccia. Il borgo di Cottanello venne costruito intorno all’anno Mille. Il borgo conserva nella sua conformazione l’impianto del castrum medievale; durante la visita si passerà attraverso la Porta del Regno, dove si trova la chiesa di San Luigi. Terminato il percorso si farà tappa all’Eremo di San Cataldo, uno dei siti più incredibili della Sabina, incastonato nella roccia calcarea: la sua costruzione, per opera di monaci benedettini, risale probabilmente al X secolo.