La storia di Emanuele Di Porto, il bimbo ebreo salvato dai tranvieri di Roma

Roma, per i nuovi autisti Atac che prenderanno servizio una "lezione" sui valori dalla storia: professore per un giorno Emanuele Di Porto, 92enne ebreo salvato dai tranvieri durante i rastrellamenti nazisti

Roma: oggi per i nuovi autisti Atac prossimi a prendere servizio nella Capitale, è stato una giornata speciale di grande emozione e commozione, per l’incontro con Emanuele Di Porto, un testimone della storia che si è salvato dalla deportazione durante i rastrellamenti nazisti del 1943, grazie al coraggio dei tranvieri di Roma. i dettagli.

Roma, per i nuovi autisti Atac che prenderanno servizio una “lezione” sui valori dalla storia: professore per un giorno Emanuele Di Porto, 92enne ebreo salvato dai tranvieri durante i rastrellamenti nazisti

E’ stata un’emozione incontenibile quella che stamattina i neo autisti Atac, hanno provato durante l’incontro con Emanuele Di Porto, il 92enne, salvato dai tranvieri a Roma durante i rastrellamenti nazisti del 16 ottobre 1943.

L’anziano all’epoca 12enne, che come altri ebrei sopravvissuti a quegli anni terribili di persecuzione sente il dovere di essere il testimone della storia per non dimenticare, proprio per il suo vissuto difficile e quell’esperienza che ha fatto la differenza tra la vita e la morte, è stato invitato a tenere una “lezione” sui valori dalla storia, che richiamano con forza, com’è avvenuto nel suo caso, quei valori altrettanto fondamentali di umanità e responsabilità nel servizio ai cittadini che deve appartenere ai conducenti dei trasporti pubblici.

La sua storia

Emanuele Di Porto aveva 12 anni nel 1943, quando l’inferno dei rastrellamenti si scatenò nella Capitale. Era un bambino spaventato a morte che poteva finire nelle mani dei nazisti e in uno dei tanti campi dell’orrore congegnati contro gli ebrei, ma la fortuna gli fece incontrare le persone giuste dal grande cuore e un immenso coraggio, e cioè un gruppo di bigliettai e conducenti Atac, che lo notarono e tirarono via dalla strada portandolo al sicuro all’interno di un tram che si trovava fermo in deposito.

Fu un’unione di intenti e cioè la volontà di salvargli la vita ad ogni costo, ad armare di coraggio quei lavoratori, che insieme e a proprio rischio e pericolo, si alternarono per due giorni e due notti a sorvegliare la zona per proteggerlo tenendolo con loro sul tram,  occupandosi delle sue necessità fino a quando, una mattina, un conoscente del bambino lo riconobbe e lo riportò alla sua famiglia.

L’inserimento dei conducenti Atac e le nuove assunzioni

Il racconto della storia di Emanuele di Porto, ascoltata dalla viva voce del protagonista, è stata un’esperienza fondamentale che Atac ha voluto con grande determinazione inserire nel programma formativo dei nuovi autisti, per far capire le complessità di un lavoro che richiede non solo notevole impegno professionale, ma anche un grande senso civico.

A conclusione dell’iter selettivo ultimato a fine dell’anno 2022, ATAC ha avviato il processo di assunzione dei 97 nuovi autisti, sul quale oggi hanno pesato con il miglior senso possibile, anche le parole di quest’uomo divenuto per un giorno il nonno di tutti i presenti, e che resteranno incise nel cuore delle nuove leve che si apprestano a iniziare un servizio talvolta non semplice a contatto con la gente e non privo di pericoli.

L’inserimento di nuovi conducenti come riferisce Atac, proseguirà nel corso dell’anno prevedendo anche ulteriori assunzioni, un centinaio delle quali già programmate per il mese di marzo.

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