Roma, in mostra al Museo dell’Archivio di Stato i documenti anche segreti della nostra storia

In una mostra ad hoc saranno ripercorsi 150 anni della storia italiana, attraverso foto, documenti anche segreti e cimeli di vario genere

Roma: a breve sarà inaugurata presso il musi dell’Archivio centrale dello Stato la mostra “Lo scrigno della memoria”, che esporrà i documenti anche segreti della storia italiana, in un percorso di oltre 150 anni lungo tutta la storia del Belpaese dal Risorgimento alla repubblica.

In una mostra ad hoc saranno ripercorsi 150 anni della storia italiana, attraverso foto, documenti anche segreti e cimeli di vario genere

Un lasso di tempo cruciale e molto esteso, rivisitato tramite documenti, materiali bibliografici, audiovisivi, fotografie e cimeli di vario genere.

Nel dettaglio, la presentazione della mostra è prevista martedì prossimo, 14 marzo, a mezzogiorno, alla presenza del Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, mentre le visite saranno aperte dal 22 marzo.

L’Archivio centrale dello Stato svilupperà dunque la narrazione di questo periodo in un rinnovato spazio museale situato al piano terra del corpo centrale dell’edificio, nel cuore del complesso monumentale progettato per la mostra delle Forze Armate nell’ambito dell’Esposizione Universale del 1942, sede dell’Archivio dagli anni Cinquanta del Novecento.

 

L’esposizione si snoderà attraverso pannelli testuali, teche espositive e apparati multimediali articolati lungo cinque aree tematiche. Protagonista del racconto, uno dei tre testi originali Costituzione della Repubblica Italiana conservato dall’Archivio.

L’opera “L’Italia dell’articolo 5”, realizzata dal Maestro Emilio Isgrò appositamente per l’Archivio, basandosi ai principi della Carta Costituzionale, accoglierà i visitatori al centro del Museo.

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Si potranno ammirare, insieme alla raccolta completa degli originali delle Leggi e dei decreti dall’Unità  d’Italia fino ai giorni nostri e ai fondi della Consulta nazionale e dell’Assemblea Costituente, anche una selezione di documenti tra i più significativi per la storia del Nazione: il telegramma di Garibaldi al generale La Marmora (“Obbedisco”), l’elenco dei Mille di Marsala, i progetti per le opere governative per la nuova Capitale, la documentazione prodotta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri durante la Prima guerra mondiale, le bandiere delle associazioni operaie coinvolte nel cosiddetto biennio rosso e le fonti relative al regime fascista  dalla marcia su Roma fino alla sua caduta.

Un posto molto importante è inoltre riservato al materiale documentario sulle leggi razziali, sulla Seconda guerra mondiale, sull’attività di tutela e protezione dei beni culturali durante gli eventi bellici, sulla lotta di Liberazione, sulle stragi degli anni 1969-1980, da poco declassificato in seguito alle direttive dei Presidenti del Consiglio Prodi, Renzi e Draghi.

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Il museo rende omaggerà alla creatività italiana con uno spazio ad hoc solo per il Made in Italy: brevetti e modelli che ripercorrono il processo sociale, economico e culturale dell’Italia successiva all’Unità.

Nel presentare l’evento, il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha affermato: “L’Archivio Centrale dello Stato è fin dalla sua istituzione un luogo in cui studiosi e ricercatori operano per indagare la storia della nazione. Spesso le carte conservano la memoria collettiva. Oggi si apre a un pubblico più vasto con un’iniziativa che ha il pregio di valorizzare documenti di eccezionale valore, capaci di trasmettere il senso profondo della nostra identità nazionale. Nello ‘Scrigno della memoria’ ognuno di noi potrà trovare le tracce di quel percorso che ha portato alla nascita e allo sviluppo dell’Italia”.

Il nuovo ambiente, inoltre, accoglie gli archivi personali dei Presidenti del Consiglio dei Ministri e di prestigiose personalità della politica italiana.

Il percorso museale  è teso alla valorizzazione del patrimonio e alla promozione della conoscenza della storia del Paese.

Il progetto nasce per promuovere l’educazione al patrimonio e la conoscenza della storia del Paese e delle sue istituzioni democratiche – spiega il Direttore generale e Sovrintendente dell’Archivio centrale dello Stato, Andrea De Pasquale – seguendo le esperienze delle maggiori istituzioni archivistiche nazionali e internazionali, tra cui i National Archives and Records Administration (NARA) degli Stati Uniti e le Archives Nationales di Francia”

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“La realizzazione del percorso museale – prosegue De Pasquale – fa parte di un più ampio progetto dell’Istituto finalizzato alla razionalizzazione degli spazi dei depositi della sede, finanziato dal Ministero della cultura nell’ambito del Piano Strategico “Grandi Progetti Beni Culturali” 2021-2023.”

La mostra sarà visitabile gratuitamente in questi giorni ed orari: martedì, mercoledì e giovedìl, dalle 10 alle 12 e dalle 15.30 alle 17

Per organizzare visite guidate sarà obbligatoria la prenotazione scrivendo all’indirizzo: acs.visiteguidate@cultura.gov.it

Le visite per gliIstituti scolastici sono previste ogni mercoledì, con prenotazione obbligatoria a quest’altro indirizzo: acs.didattica@cultura.gov.it

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